Regia di Anton Corbijn vedi scheda film
James Dean mito e icona, ce lo fa riscoprire Anton Corbjin nel biopic “Life”, presentato al Festival di Berlino, uscirà nelle nostre sale l’otto ottobre.
Il film racconta l’amicizia tra James “Jim” Dean( Dane Dehaan) e il fotografo Dennis Stock (Robert Pattinson) ed è proprio attraverso lo sguardo del fotografo che il regista cerca di raccontare un lato di James conosciuto da pochi.
Quando Stock in cerca di un servizio fotografico per fare il grande salto di carriera incontra ad una festa Jim vede qualcosa in quel ragazzo che sta cercando di essere qualcuno, da lì inizia una sorta di amicizia con uno scambio non alla pari, un Dean sfuggente fuori dagli schemi delle major dell’epoca, ma costretto da quegli stessi limiti a fare quello che chiedono.
Ma effettivamente è quello che vuole o ciò che vorrebbe essere?
Una continua ricerca forse immortalata in quegli scatti che proprio Stock riesce a fargli quando lo accompagna a casa dagli zii, nelle strade, nei negozi di una New York solitaria e piovosa.
Quello che colpisce di più nel film è la fotografia, sfocata e pallida in alcuni punti e marcata, vivace in altri come per evidenziare l’emotività e l’essere dei personaggi.
Personalmente il film non mi ha convinto del tutto, avrei voluto un background maggiore dei protagonisti, a tratti non coinvolge ed alcuni momenti li ho trovati persino noiosi. Un peccato perché lo spunto era davvero notevole ed interessante con questo continuo confrontarsi dei due sia tra di loro sia nei confronti di una realtà opprimente per entrambi, da una parte Stock con il bisogno di sfondare per avere più soldi da mandare alla moglie(anche se sono separati) per mantenere il figlio che non vede quasi mai e dall’altra James Dean nei confronti del magico e illusorio business cinematografico.Ho apprezzato molto l’interpretazione di Dane Dehaan nel ruolo di James Dean è riuscito a mostrare le varie sfaccettature di un personaggio molto interiore, convince di meno invece Robert Pattinson nei panni di Dennis Stock.
Per quanto mi riguarda la vera essenza di questo biopic rimane in una scena delle scene finali, quella del taxi, un inframezzo tra sogno, flashback e dura realtà dove illusione di un legame si spezza per dare spazio ad un forte senso di solitudine.
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