Trama
L'undicenne Alexander è cresciuto in una casa-famiglia guidata da Gregori, una carismatica e travagliata figura paterna. Per Alexander, che ha sempre visto il mondo attraverso gli occhi di Gregori, arriva però il momento di mettere in discussione gli insegnamenti ricevuti dal suo mentore.
Approfondimento
PARTISAN: LA SCOPERTA DEL MONDO DA PARTE DI UN UNDICENNE
Diretto da Ariel Kleiman e sceneggiato dal regista con Sarah Cyngler, Partisan racconta la storia di Grégori, il capo di una comunità protetta dal resto del mondo che ospita donne con i loro figli. Tra gli ospiti, vi è anche l'undicenne Alexandre, che è cresciuto vedendo il mondo attraverso gli occhi di Grégori. Il dipanarsi di eventi inattesi porterà però Alexandre a maturare pensando in maniera autonoma e per se stesso.
Con la direzione della fotografia di Germain McMicking, le scenografie di Sarah Cyngler e Steven Jones-Evans, i costumi di Sarah Cyngler e Maria Pattinson, e le musiche di Daniel Lopatin, Partisan ha avuto la sua prima mondiale al Sundance Festival del 2015, occasione durante la quale Kleiman ha spiegato la genesi e le intenzioni del suo progetto: «Non ho mai voluto raccontare una storia particolare, seguo solo l'istinto. Ma, se ci penso, mi rendo conto che tutte le mie storie sono innescate da un'immagine surreale. All'inizio del 2010 ho letto un articolo sul New York Times sui bambini assassini in Colombia, i sicarios. Insediatasi nella mia mente senza che ne fossi consapevole l'immagine di un bambino che combatte come un uomo, un giorno mi sono imbattuto in una citazione di uno dei miei registi preferiti, Luis Buñuel, nella quale dichiarava che l'immagine più surreale per lui era quella di un uomo che uccideva un altro uomo. Si tratta di un pensiero semplice e, unendo le due cose, sentivo quasi l'urgenza viscerale di realizzare un film che raccontasse delle bande di bambini in Colombia, senza voler parlare della droga o dei fattori economici, sociali o politici, che ne permeano la realtà. Volevo raccontare una storia semplice, umana... una storia universale sul legame tra i bambini e gli adulti, sul come gli adulti trasmettono ai propri figli la loro visione del mondo... una storia sul potere dello spirito di indipendenza e sul dramma che possono vivere i bambini che non possono guardare al mondo con lungimiranza e ottimismo.
Sarah e io abbiamo scritto Partisan come una favola, ispirandoci liberamente a Il pifferaio di Hamelin. Nella nostra versione, Grégori (interpretato da Vincent Cassel) non usa un flauto per ipnotizzare i suoi seguaci ma solo le sue parole. Egli è arrabbiato nei confronti di un mondo da cui si sente disprezzato e, per vendetta, sottrae le madri e i figli alla società portandoli nella sua tana. Partisan inizia già quando tutte e tutti sono attirati nella sua specie di "grotta", luogo in cui li esorta a odiare gli altri nello stesso modo in cui gli altri odiano lui. Con la scusa di offrire una vita più felice e più sicura, non fa altro che avvelenare quelle anime già ferite.
Portato in scena da Jeremy Chabriel, Alexandre, 11 anni, entra in quell'età, emozionante e inquietante, in cui può cominciare a pensare in maniera autonoma, senza lasciarsi influenzare. Partisan sposa in gran parte il suo punto di vista, ne segue l'uscita dall'infanzia e ne condivide l'ammirazione per Grégori, il suo senso di sicurezza all'interno della comunità e le sue paure per il mondo esterno,oltre che lo stato di confusione che in lui si genera in seguito all'effettiva presa di coscienza.
Il mio desiderio è che Partisan, come gli altri miei film, si trasformi in un viaggio che porti gli spettatori a vedere mondi sconosciuti e sconcertanti, molto distanti da quello in cui vivono ma con echi emotivamente vicini. Questa è la mia idea di cinema e ciò che amo».
Note
È un film compresso Partisan, ricorda un pianto soffocato e mai liberato. Kleiman sembra così ossessionato dal non cadere nei cliché del genere da imporre un freno narrativo alla storia, tutta giocata su un’eccessiva tensione sotterranea. Piazza la macchina da presa su Vincent Cassel (che regala sfumature di cui sembra avara la scrittura) e sui giovani attori, alla ricerca di un fuoricampo che fatica a presentarsi.
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