Regia di Giorgos Lanthimos vedi scheda film
Chissà come avrebbe potuto essere questo interessantissimo e affascinante concetto nelle mani di un autore meno presuntuoso e più sincero dì Lanthimos (non so perché, ma ho provato ad immaginarmelo sotto lo sguardo appassionato e pregno di quel sano autorialismo di un Benedek Fliegauf, che con il suo magnifico Dealer mi ha recentemente conquistato mente e cuore). Soggetto, dunque, interessante questa 'ARAGOSTA' , ma che lo 'scomodo' regista greco vanifica totalmente, affidandosi ad un surrealismo fastidiosamente di maniera e molto compiaciuto, ad uno sgardo troppo algido e distaccato che non riesce a creare un'empatia con la storia e i personaggi. Il film non pulsa, non respira, tutto quello che di bello poteva offrire si ferma alla bella cornice, senza mai riuscire a riempire gli occhi dello spettatore. Qua e là qualche passaggio che regala dei piccoli sussulti emotivi, che riescono perfino a farti rimpiangere il film che avresti voluto vedere - vedi la scena dove vengono mostrati gli effetti di una vita da single, o i 'ribelli' che ballano nel bosco ascoltando musica dagli auricolari - ma che non bastano ad eliminare il senso concreto di aver visto un qualcosa di innocuo, inerte, direi anche inutile.
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