Regia di Giorgos Lanthimos vedi scheda film
In un mondo non si sa quando e dove (ma il film è girato in Irlanda, tra Dublino e il Kerry) alle persone di una certa età non è consentito essere single. Per cui sono obbligati a passare 45 giorni in un hotel in cerca dell’anima gemella; se non la trovano vengono trasformati in un animale a loro scelta. Il grigio Colin Farrell, sorprendentemente bravo, nel caso, opterebbe per l’aragosta del titolo. Senonché scopre nel bosco gruppi di ribelli scampati all’assurda regola sociale, i quali, per contro, non si accoppiano per statuto. E lì, l’incontro con Rachel Weisz scompaginerà le carte. Da tre anni Yorgos Lanthimos vive e lavora in Inghilterra, continua a scrivere con il suo collaboratore di fiducia Efthimis Filippou, riflette in un’altra lingua sull’atrofizzazione dei sentimenti, che porta presto all’eclisse della ragione e alla mostruosità, qui quasi medievale. I toni sono quelli freddi e grotteschi dei film precedenti, con relazioni umane rappresentate al loro grado zero, specie nell’albergo (sempre più “non luogo” di tanto cinema contemporaneo) dove anche le festicciole sono meste come quelle di Capodanno di Fantozzi. La distopia è potente, originale, non sempre coinvolgente proprio per questa scelta estetica “spinosa”, respingente. Cento metafore dietro l’angolo e l’indubbia capacità dell’autore di descrivere uomini e donne ormai incapaci di stare assieme, prima causa delle “crisi” che attanagliano l’oggi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta