Regia di J.C. Chandor vedi scheda film
Antispettacolare e riuscito studio di caratteri con Isaac che gareggia con il giovane Al Pacino
Il titolo inganna (e quello italiano è campato in aria): benchè immerso in un’atmosfera di latente violenza (sotto questo punto di vista il 1981 fu l’anno peggiore per New York), siamo di fronte a uno studio di caratteri con al centro un ‘uomo d’onore’ che vuol davvero mantenere il suo ‘onore’ in un mondo (degli affari e politico) che è corrotto.
La corruzione viene dal denaro ed è un’illusione tenere le mani pulite: se Abel (Oscar Isaac) può in qualche modo pensare di esserlo è grazie al lavoro sporco dell’avvocato (Albert Brooks) e soprattutto della moglie Anna (Jessica Chastain) che qua e laà pare lady Macbeth. Il ‘sogno americano’ è fatto anche di questo e Abel, immigrato che sta facendo fortuna nella distribuzione dei carburanti scontrandosi così con una serie di piccoli potentati più o meno mafiosi, per difenderlo ha bisogno di un mucchio di dollari che necessitano compromessi (e se compare una pistola. prima o poi sparerà).
Essendo un film incentrato sui personaggi, il ritmo è compassato, ma sa immergere nella storia quasi senza sbavature, la fotografia invernale di Bradley Young è perfetta e Isaac regala un’interpretazione notevole all’altezza di un giovane Al Pacino.
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