Regia di J.C. Chandor vedi scheda film
Anche J.C. Chandor, più che onesto regista americano, giunto al suo terzo lungometraggio, prova a raccontarci il sogno americano, com'era agli inizi degli anni ottanta, in una New York invernale e ottimamente fotografata. Lo incarna Oscar Isaac, attore in continua crescita, proprietario di una ditta che fornisce carburante a mezza città, sposato con la sempre splendida, e brava, Jessica Chastain. Isaac ha la forza e lo stampo del bravo americano, di quello che si è fatto da solo e vuole arrivare in alto senza infrangere la legge, senza corrompere, senza, insomma, fare il gangster della situazione. E' questo, in fondo, l'interesse maggiore di questo film, insieme alla prova attoriale dei protagonisti, a tratti superlativa. Il regista imbastisce un film classico, dai toni grigi e sommessi, non alza quasi mai il ritmo, non lascia spazio a chissà quali colpi di scena, e si fatica davvero a reggere le due ore e passa della visione. Intendiamoci, la confezione è splendida, ogni cosa è al proprio posto, ma perdersi in lunghe vicissitudini da legal thriller, fra ipoteche, tentativi di frode, discorsi morali e rari momenti d'azione e di vita, ingessa tutto quanto in un bell'esercizio di stile e poco altro. Non mi meraviglio che nonostante la presenza di due attori di così alta bravura e importanza, il film non sia ancora stato distribuito in Italia: non credo avrebbe molto successo nelle nostre sale. E' fuori tempo massimo anche per gli Stati Uniti, dove comunque ha ricevuto qualche riconoscimento importante. Apprezzo lo sforzo, ma all'estetica preferisco la sostanza.
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