Regia di Justin Kurzel vedi scheda film
Visivamente al limite del guardabile, include quasi tutti gli elementi che rendono un film esteticamente brutto, come l’assenza di colori per cui si vedono quasi esclusivamente diverse tonalità di grigio che nell’ultima scena cambiano in diverse tonalità di rosso, scene esterne perennemente avvolte da nebbia o fumo, fermi immagini e slow-motion durante la battaglia, gli uomini con capelli cortissimi secondo la moda del duemila. Impossibile capire in che epoca dovrebbe essere ambientato il film, dal momento che le rare scenografie sembrano scelte a caso, un paio di tende, un paio di capanne, a cui si aggiungono una cattedrale e un castello che farebbero pensare al XV-XVI secolo, gli ambienti esterni appaiono desolati, quelli interni vagamente kitsch. Forse l’intenzione era di presentare un’ambientazione senza tempo, ma in questo caso sarebbe stato meglio osare un po’ di più e proporre qualcosa di più originale, come aveva fatto Luhrmann con Romeo e Giulietta, così invece il film resta soltanto ambiguo. Inoltre le modifiche rispetto all’originale sembrano attuate con l’unico scopo di togliere ulteriore pathos e anche la recitazione monocorde, oltre a far apparire gli attori particolarmente inadeguati, tende ad appiattire la vicenda. Partendo da un testo intrigante come Macbeth, era davvero difficile fare di peggio. Se si desidera vedere un bel film tratto da Macbeth, meglio rivolgersi a Roman Polanski.
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