Regia di Stephen Frears vedi scheda film
Se il mio rapporto con Frears non si può certo definire idilliaco ma senza dubbio di pacifica convivenza (Mary Really, The Queen, Il colpo), il definire questo Program una AUTENTICA PORCHERIA lo professo imparziale e oggettivo. La recensione di Film Tv, con 2 soli aggettivi, riassume il tutto: fasullo, despotico. Vivo nel ciclismo, posso parlare con cognizione di causa. Il rapporto psicologico tra i personaggi, spacciato beceramente per "biografico", documentaristico, è assolutamente fuori luogo, falso, ipocrita. Semmai, se il buon regista avesse voluto immergersi in un mondo per poterlo descrivere in modo oggettivo, avrebbe dovuto puntare il dito contro un sistema generico, dove non è il singolo che cerca di frodare gli altri, ma un mondo che viaggia parallelo agli interessi dove nessuno è immacolato, nessuno è tirannico verso il vicino di pedale. Considerando quindi che quel poco di analisi personale che compare dalla "porcheria di Frears" è totalmente stucchevole e banalmente falso, resta solo l'aspetto artistico del "film", ovvero il nulla. Spettacolarità inesistente, occasioni sciupate in una storia che ne avrebbe a bizzeffa da ricordare (la tragedia: Casartelli, l'epica: Pantani, la sfida: Ullrich). Resta da chiedersi solo una cosa: il PERCHE' ! Beh, è semplice. Siamo di fronte a un caso di doping cinematografico. L'imbroglio per lucrare sull'onda della popolarità. L'ipocrita USADA non fermerà Frears, perchè non abbastanza all'altezza da risultare scomodo.
Interessante momento nei titoli di coda: consulente tecnico per il ciclismo - DAVID MILLAR - Scandalo Cofidis 2004. Chapeau !
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