Trama
Un giornalista irlandese si convince che le performance del ciclista Lance Armstrong durante il Tour de France siano stato agevolate dall'uso di sostanze vietate. Fermo nella sua idea, inizia a cercare prove evidenti che possano denunciare il comportamento del campione.
Approfondimento
THE PROGRAM: LA PARABOLA DI LANCE ARMSTRONG
Diretto da Stephen Frears e sceneggiato da John Hodge, The Program racconta la vera storia dell'ascesa e della caduta di uno dei più celebrati e controversi miti della ciclismo moderno: Lance Armstrong, vincitore per ben sette volte del Tour de France. Innalzato al rango di eroe mondiale, Lance ha ripreso la sua carriera di ciclista nel 1999 dopo aver sconfitto un cancro. Determinato a riportare il suo nome nel firmamento de campioni, con l'aiuto del fisiatra italiano Michele Ferrari e del direttore di squadra Johan Bruyneel, Armstrong ha messo a punto un sofisticato programma di sostanze dopanti che gli ha permesso di ritornare in vetta e di non temere rivali. La sua favola, però, non ha convinto tutti e tra i primi a dubitare della sua lealtà sportiva è stato David Walsh, giornalista del Sunday Times, che ben presto ha cominciato a chiedersi quanto Armstrong fosse "pulito". Le sue ricerche hanno portato a una verità sconvolgente, che in un primo momento è costata cara sia al giornalista sia alla sua testata. Senza mai arrendersi, Walsh è riuscito a raccogliere prove lampanti dell'uso di sostanze proibite da parte di Armstrong, svelando in tal modo uno dei più grandi inganni della storia dello sport.
Con la direzione della fotografia di Danny Cohen, le scenografie di Alan MacDonald, i costumi di Jane Petrie e le musiche di Alex Heffes, The Program si basa sul pluripremiato libro Seven Deadly Sins di David Walsh e svela la parabola di Armstrong a partire dal 1993, quando appena ventunenne fa il suo debutto al Tout de France e concede una prima intervista allo stesso Walsh, colui che tempo dopo avrebbe posto la parola fine alla sua carriera.
Protagonista di The Program nei panni di Lance Armstrong è l'attore Ben Foster, che si è preparato per la parte preparandosi fisicamente per sei settimane insieme a Jesse Plemons, arruolato nel cast per interpretare Floyd Landis, compagno di scuderia del campione. David Walsh, il giornalista del Sunday Times, è portato invece in scena da Chris O'Dowd.
Completano il cast principale di The Program gli attori Denis Menochet (è Johan Bruyneel, direttore del team di Armstrong), Guillaume Canet (è il dottor Michele Ferrari), Edward Hogg (è Frankie Andreu, compagno di squadra di Armstrong), Elaine Cassidy (è Betsy, la moglie di Frankie), Lee Pace (è Bill Stepleton, l'agente di Armstrong), Laura Donnelly (è Emma O'Reilly, assistente di gara di Armstrong) e Dustin Hoffman (è Bob Hamman, assicuratore per il team US Postal, di cui Armstrong fa parte).
Note
Il problema di The Program sta da un lato in questa sorta di cronachismo fasullo, mai empatico, solo illustrativo; dall’altro nella pretesa eccessivamente mimetica degli attori, con i personaggi che rasentano la macchietta. Spicca negativamente su tutti il dottor Ferrari, eminenza grigia del doping impersonato da Guillaume Canet. Siccome sappiamo quanto sia di solito bravo Canet, il difetto sta evidentemente nel manico, nel regista, che non ha voluto o non ha saputo prendere altre strade, più credibili e meno risibili. Basato sul pluripremiato libro Seven Deadly Sins di David Walsh.
Trailer
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Commenti (6) vedi tutti
Biopic sulla vita del mitico ciclista Lance Armstrong. Buona la regia, convincente l'interpretazione
leggi la recensione completa di Furetto60Sappiamo tutti quanto sia difficile realizzare un film sportivo senza sfociare nel documentario oppure banalizzando, devo dire che The Program dosa bene le immagini di repertorio dando il giusto risalto per gli esperti e non diventare didascalico per i non appassionati. Però la costruzione filmica appare troppo uno scorrere di eventi senza passione
commento di Arpo05Personalmente il Ciclismo come Sport m'interessa a livello ad es. del "Curling" quindi 0 ... allora di questa Pellicola su Doping e la Vita di un Ciclista con le sue problematiche quanto mi puo' interessare ??!! voto.0.
commento di chribio1Il film non rende il fluss of consciousness esistenziale.45 anni d'età,25 di ciclismo,lo sportivo che ha vissuto due volte ma non ha mai imparato a vivere.La pellicola si lascia guardare con un mimetico protagonista ma ha un difetto:troppo presto e troppo veloce,come il suo protagonista sulle strade,il film è una accattivante ma effimera fiammata.
leggi la recensione completa di BALTOConfuso e indeciso tra una rappresentazione di finzione di fatti reali in cui le psicologie dei personaggi sembrano appiattite sul versante di un incomprensibile pregiudizio mefistofelico e l'insopportabile clichè del film a tesi con l'algido schematismo di un'operazione verità che puzza di mistificazione lontano un miglio.
leggi la recensione completa di maurizio73Cronistoria di un "grande bluff", fotografia di uno sport avvelenato; dettagliato e accurato... Forse un po' freddino ma di indubbio interesse. Bene Foster.
commento di _Rocky_