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Last Summer

Regia di Leonardo Guerra Seràgnoli vedi scheda film

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La recensione su Last Summer

di zombi
7 stelle

un mare stupendo, piena estate.... due donne e un uomo che si godono l'acqua, i raggi solari e l'ozio, ma poi intervengono strane mansioni.... l'uomo aggrappato alla scaletta strofina con olio di gomito un pezzo della barca e apostrofa una delle due donne di stare attenta alla sigaretta e alla cenere.... questo l'incipit di LAST SUMMER, uno di quei film che sulla carta erano pericolosamente con un piede nella melma del cinema coprodotto e con l'altro nella noia di attori stranieri diretti da un regista sconosciuto italiano... insomma un disastro quasi annunciato. e invece(grazie alla recensione di filmtv)ho scoperto un buon prodotto mitteleuropeo, con una sana tensione tutta costruita a bordo di un non luogo come l'imbarcazione sulla quale si svolgono quasi tutti i 94 minuti. quella sarà l'ultima volta, e l'ultima estate, in cui contrattualmente e legalmente naomi potrà vedere suo figlio ken. la donna è controllata a vista dal nonno del bambino attraverso gli occhi, le azioni e le attenzioni dell'equipaggio. inizia molto male perchè il bambino, che sembra molto piccolo, ma è anche molto più maturo di altri suoi coetanei, fugge la figura materna come se qualcuno gliene avesse parlato molto male. la donna fatica tantissimo, anche solo per conquistarsi pochi mm al giorno; uno sguardo, due parole, un pasto cucinato, un sorriso improvviso come solo i bambini sanno sorridere improvvisamente quando si pensa che sia impossibile empatizzare con loro.... e poi un giorno naomi comincia a dialogare con lui in giapponese e qualcosa cambia. naomi che ha tutto a disposizione sulla barca, a cominciare dall'equipaggio, però li ha anche contro tutti. attraverso le sottili pareti del natante, naomi sente i discorsi su di lei e di come devono obbedire agli ordini di quel nonno, che come un dio si palesa solamente attraverso il telefono, ma è ben presente. LAST SUMMER per le premesse che temevo e che ho espresso all'inizio, invece si disvela come quasi un miracolo di equilibrata delicatezza. seragnoli dirige il cast internazionale con sapienza traendo il meglio da tutti, a cominciare dalla splendida KIKUCHI e proseguendo col bambino KEN BRADY, stando loro addosso,  per trarre il meglio da quel legame che piano piano con misurato senso del tempo, finalmente si apre alla possibilità di qualcosa. seragnoli si prende tutto il tempo, ottimizzando al massimo l'ora e mezza classica , per dare una seconda possibilità ad una madre che ha sbagliato e per dare ad un bambino la possibilità di costruire un rapporto, sicuramente a distanza controllata dai parenti e dai legali del facoltoso padre. filma con attenzione il colore della luce al crepuscolo, la sciabordìo dell'acqua sulla sabbia e sui sassi e quella distanza che per fortuna si assottiglia sempre più tra la madre e il figlio. bello mi è proprio piaciuto. 

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