Regia di Kevin Kolsch, Dennis Widmyer vedi scheda film
Starry Eyes non mi è parso un film pienamente riuscito, comunque elementi interessanti ci sono, come pure aspetti positivi. La storia in verità è molto semplice e rielabora il classico patto con il diavolo, la vendita della propria anima in cambio di successo e fama.
Intendiamoci che la protagonista oltre ad essere bella è anche molto brava: disegna un personaggio tuttaltro che puro e candido, il quale entrando in contatto con la prestigiosa quanto sinistra casa di produzione, non fa altro tirare fuori e sviluppare il marcio in sé stessa, fino a quel momento allo stato embrionale.
Il film funziona bene quando viene descritto il quotidiano di Sarah, un lavoro poco appagante rispetto alla sua smisurata ambizione, legami di amicizia abbastanza solidi, ma appiattiti ad un livello che non consente alla protagonista di spiccare il volo, perchè intimamente lei si sente superiore, e di molto, a tutta la sua combriccola di perdigiorno.
Riuscita anche l'ultima parte, quella più gore del film in cui Sarah decide di recidere i legami con la sua vita precedente in virtù dei dettami del suo nuovo percorso.
Le ombre sul film è la rappresentazione di questa fantomatica produzione cinematografica in odor di Satana, funzionale è vero, però in fondo abbastanza banale e schematica e che non permette di deviare più di tanto dal già visto in altre pellicole. Senza questo sarebbe stato un horror indie a livelli di eccellenza considerando l'intepretazione della Essoe, altro aspetto positivo della pellicola. Così invece rimane su livelli discreti ma non eccezionali. Voto 6,5
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