Regia di Leigh Janiak vedi scheda film
In questo b-movie non vi è niente di originale: tutto già detto, tutto già visto. Eppure questa massa di stereotipi dell'horror, del thriller psicologico e della sci-fi viene amalgamata sapientemente in un'opera che ha una sua inquietante identità. Si viene accompagnati passo passo nell'incubo della perdita e si sente l’angoscia dello svanire di qualcosa di prezioso, metaforicamente rappresentato dalla semplice normalità, dalla memoria, dalla stessa coscienza di sé stessi. Purtroppo non tutto è perfettamente oliato nell'ingranaggio filmico; particolarmente da censurare il frettoloso e sciatto finale. Ciò nondimeno è un film meritevole di visione perché la trama di sollecitazioni psichiche pazientemente tessuta riesce a smuovere qualcosa nel profondo. Si astengano gli amanti delle emozioni di plastica telefonate da effettacci e colpi di scena a ripetizione.
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