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Pasolini

Regia di Abel Ferrara vedi scheda film

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La recensione su Pasolini

di Kurtisonic
5 stelle

Willem Dafoe

Pasolini (2014): Willem Dafoe

Realizzare un tributo su Pier Paolo Pasolini rappresenta non solo un omaggio ad una delle personalità intellettuali e artistiche del millennio scorso più discusse e controverse ma è anche il tentativo di recuperarne l'attualità la modernità del pensiero anticonformista. Fino ad oggi lo scenario cinematografico nazionale non è ancora riuscito a fornire un ritratto soddisfacentemente compiuto vuoi per la scomodità del personaggio vuoi perchè coloro che ci hanno provato non si sono attrezzati con una solidità espressiva pari alla loro forte passione per l'artista e intellettuale. Ci prova l'americano Abel Ferrara, regista controcorrente, ugualmente poco conforme alle regole precostituite. Il valore che scaturisce da Pasolini tuttavia si limita davvero a metterne in luce poche caratteristiche, dove risulta più facile evidenziarne un sentimento tanto osceno quanto umano dall'essere facilmente spettacolarizzato, che non la profonda e spietata analisi sul deterioramento sociale che inevitabilmente corrode anche il singolo individuo e i suoi desideri. Il film concentra la sua materia narrativa sulle ultime ore di vita dello scrittore (come amava farsi registrare anche sui documenti) prendendo in esame lo scenario più privato, limitando l'estensione del pensiero del protagonista che in parte restituisce un ritratto d'artista e di pensatore riconducibile alla classica figura maledetta e poco compresa, ma anche circondato da affetti e amicizie fondate e stabili. L'irrequietezza e la modernità delle sue idee sembra che si esprimano nella ricerca spasmodica di una soddisfazione sessuale che invece sottintende un affrancamento reale dalle forme di potere che hanno annichilito la natura semplice dell'uomo. Se l'immedesimazione nel protagonista da parte di un ottimo W. Dafoe è particolarmente riuscita (oltre che da una spiccata somiglianza che si aggiunge alla buona interpretazione) nell'evidenziare sfaccettature e asperità caratteriali di Pasolini, si resta però lontani dalla conoscenza critica del suo pensiero quotidiano, evitando di lavorare tramite l'immagine anche a ritroso che invece costituirebbero ulteriori basi di riferimento per inquadrare meglio l'uomo. Le intenzioni lodevoli di spiegare il personaggio tramite la progressione degli ultimi lavori, da quelli scritti come Petrolio e da quelli in preparazione come Porno Teo Kolossal ad alcune sequenze del immenso testamento Salo' restano troppo slegate, inserite da una volonta' liberatoria e scandalistica rivendicata anche dallo stesso protagonista ma svuotate dalla loro forza di accusa e di denuncia. Appare cruciale tanto più se estratto anche dalle parole di Ferrara, il desiderio di far conoscere Pasolini a chi non sa, vuoi perche' troppo giovane o perche' traviato dalla manipolazione mediatico politica del passato e dell'oggi. Ne scaturisce un ritratto incompleto e frammentato che puo' anche corrispondere al risultato voluto da Ferrara ma che non rende certamente giustizia alla profondità di pensiero di Pasolini, alla sua fragilità sentimentale e alla sua tragica vitalità. Il regista americano che da sempre privilegia l'oscurità, il nero dell'anima e la ricerca inconsapevole della redenzione, si scontra con la grandezza del soggetto e paradossalmente sembra quasi contenersi e limitare la sua forza nichilista. La parte finale tutta dedicata all'omicidio sposa in pieno le lacunose tesi offerte dal potere ufficiale senza insinuare quei dubbi che negli anni hanno creato ben più di un sospetto, e se da un punto di vista prettamente cinematografico può essere accettabilmente rappresentato come puro fatto estrapolato dalla cronaca, trasmette l'amara sensazione di essere  un espediente per non fomentare polemiche. L'accoppiata Ferrara-Pasolini non decolla, non stimola l'apertura mentale o la provocazione intellettuale tanto amata. Una storia come tante , forse troppo semplice, ancora una volta il grande uomo e poeta resta solo, inascoltato a guardare il buio.

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