Nel novembre 1975 a Roma, in una Italia persa, corrotta e divorata dalla paura della verità, Pier Paolo Pasolini, che sta terminando il capolavoro Salò, trascorre le sue ultime ore nella casa di famiglia, scrivendo lettere e concedendo un'intervista a Furio Colombo. Avvertito dai suoi più cari amici, che lo mettono in guardia e lo invitano a smettere di scrivere i suoi incendiari articoli contro le ingiustizie di potere, Pasolini si appresta a uscir la sera a bordo della sua Alfa Romeo in cerca di avventura.
Note
Resoconto dell'ultimo giorno di vita di Pier Paolo Pasolini.
Affettuoso ritratto dell' uomo nell'interpretazione di un grande e sensibile Willem Dafoe. Meno convincente la ricostruzione della sua figura di grande intellettuale.
Chi è stato? Perché è stato? Complotto? Inchiesta? Trame nere, rosse, verdi e amaranto…
Certo, uno se lo chiede, e poi? Cambia qualcosa? Si è arrivati alla verità? E quand’anche ci si fosse arrivati? Non era già tutto previsto, da lui stesso, e da tanto tempo, almeno da Accattone e Mamma Roma?
Accorato omaggio su uno dei pilastri della cultura italiana da parte dell’americano Abel Ferrara, che sfrutta i soldi francesi per un trattato (talvolta in una stridente salsa pop) sul genio di Pasolini e sull’amorevole passione di quest’ultimo per la vita.
C'è l'intellettuale raffinato quasi estenuante nella sua ricerca, la materia calda e disperata dei suoi romanzi, la visionarietà volutamente naïve dei suoi film. C'è tutto il pop estremista di Ferrara. Molto altro manca. Ma i film in cui c'è tutto si chiamano capolavori, accontentiamoci di chi prova ad avere uno sguardo, seppur non esauriente.
Banalità, insensatezza, iperviolenza. Sono le uniche tre parole che riesco ad associare a questo film che spero di dimenticare il più in fretta possibile; e davvero non riesco ad aggiungere altro.
"Scandalizzare è un diritto. Essere scandalizzati è un piacere". Un po' una frase ad effetto, da mettere ad hoc nella copertina della nuova impresa di Abel Ferrara. Un po' un piccolo appiglio dal punto di vista tematico, una grande semplificazione del complesso teorema che è questo esperimento Pasolini. Piacerà a tutti definirlo un film innanzitutto di… leggi tutto
Realizzare un tributo su Pier Paolo Pasolini rappresenta non solo un omaggio ad una delle personalità intellettuali e artistiche del millennio scorso più discusse e controverse ma è anche il tentativo di recuperarne l'attualità la modernità del pensiero anticonformista. Fino ad oggi lo scenario cinematografico nazionale non è ancora riuscito a fornire un… leggi tutto
Fare un film su Pasolini non è una cosa semplice. Del poeta, scrittore e regista abbiamo ben presenti figura e voce. Farne un ritratto è compito arduo. Abel Ferrara ci ha tentato ma a mio parere ha fallito. Willem Dafoe lo impersona aderendovi fisicamente, nell’originale alterna italiano e inglese (why?), nella versione doppiata Fabrizio Gifuni ne mortifica la voce risultando… leggi tutto
Nell'antica Chiesa di San Gaetano a Treviso, con la collaborazione della Cineteca del Friuli, tutte le locandine dei film di Pasolini tratte dalla Collezione… segue
Ciao a tutti! Di seguito la mia solita playlist con gli ultimi film visti (ordinati per anno di uscita).
Serie TV concluse:
- 2a After life;
- 3a+4a+5a+6a+7a+8a+9a+10a+11a Archer;
- 4a Elite;
- 1a…
Film irregolare (che opera di Ferrara sarebbe, se no?) che fallisce quando l'autore americano prova a fare il Pasolini regista - la reimmaginazione di 'Petrolio' e 'Porno-Teo_Kolossal' - ma ha un sottile fascino quando ricostruisce gli ultimi giorni dello scrittore friulano. Le interviste, il lavoro, la famiglia, gli amici, il vagare notturno per Roma: non una biografia in senso tradizionale, ma…
Abel Ferrara tenta di ricostruire i fatti che hanno preceduto il drammatico epilogo della vita di Pasolini, non per arrivare a una verità diversa da quella del processo contro il suo assassino, ma per ricordare, piuttosto, attraverso la rievocazione di quelle ultime ore, chi era l’intellettuale che fu barbaramente massacrato a Ostia nell’orribile notte del 2 novembre…
Ebbene, a distanza di sei anni circa dalla sua presentazione al Festival di Venezia, in concomitanza con la sua distribuzione italiana su Netflix, proveremo a ristudiare e riguardare, con estrema meticolosità e maggiore obiettività, Pasolini, controversa opus di Abel Ferrara, interpretata da Willem Dafoe.
Incentrata, come da titolo assai eloquente,…
Mi sembra di ricordare un altro film sulla vita di Pasolini,risalente agli anni novanta,forse più incisivo,questo lavoro di Abel Ferrara invece lascia interdetti.Premesso che è impresa difficile fare film biografici,però qui si ha la sensazione che non si scavi abbastanza a fondo in un personaggio, cosi complesso e tormentato come è stato…
Liquidato frettolosamente come biopic, al termine della visione il film di Ferrara appare invece come un omaggio a Pasolini, non un tentativo di mostrarne la formazione umana e di pensiero. Non a caso il film si apre in medias res, con un Pasolini già adulto e già famoso: una scelta di scrittura funzionale ad analizzare il suo rapporto col mondo, soprattutto attraverso il…
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Commenti (10) vedi tutti
Me lo sono tenuto nel Pc fermo lì per quasi 1 anno,ora visionato mi ha proprio annoiato assai.voto.1.
commento di chribio1Noioso. Abbandonata la visione
commento di Artemisia1593Affettuoso ritratto dell' uomo nell'interpretazione di un grande e sensibile Willem Dafoe. Meno convincente la ricostruzione della sua figura di grande intellettuale.
leggi la recensione completa di laulillaNon una biografia in senso tradizionale, ma l'istantanea di un artista vitale e allo stesso tempo in crisi
leggi la recensione completa di catcarloFilm biografico non del tutto riuscito
leggi la recensione completa di Furetto60Chi è stato? Perché è stato? Complotto? Inchiesta? Trame nere, rosse, verdi e amaranto… Certo, uno se lo chiede, e poi? Cambia qualcosa? Si è arrivati alla verità? E quand’anche ci si fosse arrivati? Non era già tutto previsto, da lui stesso, e da tanto tempo, almeno da Accattone e Mamma Roma?
leggi la recensione completa di yumeAccorato omaggio su uno dei pilastri della cultura italiana da parte dell’americano Abel Ferrara, che sfrutta i soldi francesi per un trattato (talvolta in una stridente salsa pop) sul genio di Pasolini e sull’amorevole passione di quest’ultimo per la vita.
leggi la recensione completa di scandonianoC'è l'intellettuale raffinato quasi estenuante nella sua ricerca, la materia calda e disperata dei suoi romanzi, la visionarietà volutamente naïve dei suoi film. C'è tutto il pop estremista di Ferrara. Molto altro manca. Ma i film in cui c'è tutto si chiamano capolavori, accontentiamoci di chi prova ad avere uno sguardo, seppur non esauriente.
commento di rickbarrettFerrara cerca di fare Pasolini in un film su Pasolini. Riuscito oppure no? Difficile da dire, ma comunque è il suo punto di vista e va rispettato.
commento di slim spaccabeccoBanalità, insensatezza, iperviolenza. Sono le uniche tre parole che riesco ad associare a questo film che spero di dimenticare il più in fretta possibile; e davvero non riesco ad aggiungere altro.
commento di FrancesEve