Regia di Laurent Cantet vedi scheda film
VENEZIA 71 – MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA - GIORNATE DEGLI AUTORI
Secondo film oltre oceano per il pluri-premiato regista francese, Palma d'oro con il toccante ed intimo La classe. Dopo il non del tutto convincente ed eccessivamente prolisso Fox Fire sulla banda di giustiziere di un'America “sergioleoniana” in cerca di riscatto, il cineasta francese si sposta a Cuba per documentarci in tempo reale la serata che celebra un ritorno.
Un Ulisse errabondo per anni che fa ritorno nella calda ed appassionata capitale dell'isola caraibica più nota, accolto da vecchi amici di gioventù che, assieme a lui, tornano a percorrere, con nostalgia, rammarico, tensione emotiva e, a tratti, pure un certo disagio, episodi o periodi di vita ormai lontani, tuttavia indelebili nella mente di ognuno di loro.
Spiace notare che il film di Cantet rimane intrappolato nelle maglie di una nostalgia facile e un po' ruffiana che semplifica e a volte banalizza le intenzioni certamente più emotivamente costruite del regista, che tuttavia rimangono, almeno in parte, inespresse o non adeguatamente valorizzate.
Neanche il fascino dell'attore cubano forse più noto dell'ultimo ventennio, quel Jorge Perrugoria di Fragola e cioccolato, di Guantanamera e Lista d'attesa, colui che, assieme ad alcuni validi registi dell'isola caraibica, ha avuto il merito di rilanciare nel mondo il cinema cubano, riesce a supplire quel senso di posticci e frammentario che si avverte con un certo disagio lungo tutto il corso della pellicola, ambientata su una suggestiva terrazza di uno dei molto palazzoni che cingono il cuore de L'Avana, dal calar del sole fino al calare delle tenebre.
Un doppiaggio italiano che non fa che banalizzare dialoghi già non particolarmente coinvolgenti ed un titolo tradotto in modo maldestro che azzera alche il fascino di un ritorno (annunciato in originale con l'epicità e la definitività del poema omerico) che comunque rimane nelle intenzioni del pur valido cineasta, non fanno che acuire quel senso di irrisolto e di occasione mancata che il film si trascina appresso sin dai primi minuti.
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