Regia di Bruno Fontana vedi scheda film
Prima e ultima regia cinematografica di Bruno Fontana, altrimenti (molto poco) noto come sceneggiatore di qualche B o C-movie; Fontana firma anche qui il copione, partendo da un suo romanzo. Si tratta di una pellicola di infime pretese, che punta tutto sull'exploitation (scene forti, principalmente di sesso & violenza, visibilmente a bassissimo costo) e che è difficile determinare se peggio scritta, girata o recitata. Le idee scarseggiano, il sottotesto - se ci fosse - è men che trasparente (messaggio contro la guerra? non pare; accusa verso la naturale bestialità dell'uomo? boh, forse), La belva dalla calda pelle è persino un titolo fuorviante. Inoltre lo spettatore si aspetterebbe un ruolo centrale per Lausa Gemser, ben pubblicizzata sulla locandina e secondo nome a comparire sui titoli di testa: e invece l'attrice - pur non mancando di elargire nudità sulla scena - approda nella trama solamente nella seconda metà del film, per quanto finisca poi per ricoprire una parte decisiva negli sviluppi della trama. Delusione anche per quanto riguarda l'azione; rari sono i momenti vivaci o i colpi di scena minimamente significativi, risoluzione finale inclusa (in effetti tutt'altro che imprevedibile). Nel cast compaiono anche Angelo Infanti, Gabriele Tinti, Vassili Karis e Giovanni Brusadori; girato nell'assolata Cipro con una produzione interamente nostrana. 2/10.
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