Regia di Sacha Guitry vedi scheda film
l'arrivo di un famoso divo americano nella ville lumiere è lo spunto per guitry per confezionare una gustosissima commedia sulla guerra persa tra i sessi e i costumi borghesi, ovviamente del tempo, ma..... perchè non aggiornarli anche ai nostri. a 76 anni di distanza se mi fossi risvegliato d'improvviso da un sonno rigenerante stile orlando e mi fossi ritrovato di fronte allo schermo televisivo, non avrei mai creduto che ciò che stavo guardando fosse così..... vecchio! già con "le perle della corona" mi ero accorto della sua verve anche se eccessivamente contorta e altalenante tra un secolo e l'altro per apprezzarlo appieno. il problema dei sottotitoli è che in un film fatto sulla parola e sulla mimica des commediens diventa veramente molto difficile ad una prima visione gustare totalmente un film come "quadrille". ho dovuto fare almeno 4 volte indietro col flashforward e rivedere l'interazione tra gli attori per godere di cotale abbondanza. perchè qui signori si sguazza nell'arguzia e nella padronanza delle parole sapientemente messe una in fila all'altra per dar forma a battute esemplari e fulminanti che nella mia ignoranza credevo appartenesse quasi esclusivamente al woody allen dei tempi migliori. ma e poi.... se anche volessimo dar retta(e io sono propenso per questo)al personaggio della delubac quando dice a guitry che non bisogna mai e poi mai elogiare un altro uomo in presenza di una donna per non mettere la pulce nell'orecchio a quest'utlima, come si può rimanere impassibili alla scena del "giorno dopo" tra guitry e la strepitosa gaby morlay(la dimessa moglie di fabrizi in quel capolavoro personale che è "la prima comunione")che cerca di convincere il marito che proprio perchè sta confessando la sua debolezza, lui non si debba sentir cornuto. io veramente non credevo a ciò che stavo vedendo. ero, nella mia ignoranza, estasiato e ancora son lì che ringrazio quelli di fuori orario, per aver dato quella lunga rassegna di titoli guitry-ani. che importa se il matrimonio ha l'importanza inversamente proporzionale alle elucubrazioni che si macchinano per far sembrare un adulterio esattamente quello che è però incorniciandolo con ciance deliziosamente musicali che sembrano far abboccare la vittima, salvo poi irretire quest'ultimo a decidere di sposare l'adultera per fare come fanno borghesemente tutti gli altri, giusto per potersi spupazzare un amante, quando il tutto ti viene servito con una caratura di talento di questa portata? ovviamente assolutamente nulla. la joie de voir et d'ecouter!
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