Regia di Lech Majewski vedi scheda film
Un regista eclettico per un film eclettico, privo di una trama vera e propria che si dipana in ordine sparso, trasversale e non longitudinale. Sul piano puramente estetico funziona egregiamente, con immagini impressionanti e suggestive, oltreché impregnate di un simbolismo potente e talvolta fin troppo grave. Un film destrutturato, oserei dire sperimentale, atto a toccare e riflettere, senza mai laconizzare, tanto i temi strettamente umani quanto quelli spirituali, e dunque ai primi speculari. Il richiamo a Dante, al suo viaggio oltremondano, accompagnano Adam nella sua impossibilità di elaborare lutti e disgrazie, di confutare eventi e responsabilità: è l'uomo che si fa collettività, il particolare che si veste di universalità, il singolo che condivide e assimila le tragedie di una nazione intera (la Polonia, nel 2010) in comunione con le proprie. Non v'è soluzione, non v'è superamento, forse non v'è speranza.
Tuttavia, per quanto risulti perlopiù piacevole, Onirica appare come un esercizio di stile declinato secondo i gusti, le convinzioni, le inclinazioni del regista, autore a tutto tondo e, per questo, non del tutto accessibile a un pubblico poco smaliziato. Pertanto, film non del tutto riuscito e che funziona meglio se preso in modo frammenrtato, più che nel complesso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta