Un terribile incidente d’auto che mai ci verrà mostrato, se non nelle conseguenze più terrificanti e devastanti ai danni delle sue vittime; un solo ragazzo superstite, il nostro Adam, sfregiato ma sostanzialmente illeso; un impiegato di supermarket che si rifugia dietro la barriera protettiva e rassicurante di un torpore salvifico per ritrovare affetti e l’atmosfera intima tra amore e affetto che ora, pressoché solo, non riesce più a ricostituire; sullo sfondo tetro e nuvoloso, non solo in senso meteorologico, si fa spazio una Polonia dilaniata da calamità e fenomeni atmosferici avversi, disgrazie di stato, e altre tragedie epiche che sembrano accanirsi contro una nazione da sempre tormentata e afflitta.
Onirica vive soprattutto di immagini potenti, dove la suggestione visiva e uditiva prevalgono sulla materia narrativa: visioni paradisiache di giovani fanciulle nude amate ma perdute mentre allattano infanti rosei e vigorosi sulle rive erbose ed opulente di fiumi rigogliosi, riprese dirompenti di un padre che si ostina a proseguire il lavoro dei campi (potentissima l’immagine dei giganteschi buoi che trainano l’aratro tra gli scomparti del supermercato ove lavora Adam, solcando e devastando un pavimento piastrellato che si sfalda come una crosta di cioccolato), visioni cupe e grottesche di un amico dalla testa fracassata che si domanda come tutto ciò sia potuto accadere. A ciò si aggiunga l’efficacia di una voce narrante a cui accorre il nostro protagonista nel viaggio dal lavoro a casa quando sulla metro, munito di cuffie auricolari, si estranea da un mondo già di per sé rarefatto e sinistro, ascoltando una abile e coinvolgente interpretazione dell’Inferno dantesco. Un incedere che ci attanaglia ed incanta (chissa' nell'originale polacco con che resa si saranno potuti tradurre in lingua madre i celebri versi danteschi, di certo sottotitolati): la versione di una Divina Commedia come avremmo davvero desiderato ascoltarla (piu' che studiarla) ai tempi di scuola, evitando in tal modo probabilmente di risultarci cosi' ostile, o avulsa dalle nostre vite.
Onirica compie un viaggio nella mente di una persona colta ed intelligente succube di un incubo che ha vissuto realmente e dal quale cerca di risvegliarsi inutilmente dopo un sonno che appare come un rifugio; e dunque si popola di fantasmi, visioni gotiche e orrorifiche a cui perfettamente trova a rappresentarsi l'Inferno dantesco, ed in cui la mente istruita, colta e brillante di Adam si perde in un percorso che lo vede anche traghettatore della propria Beatrice fino a rivedere le stelle.
La solitudine del giovane protagonista, che ha solo una zia, peraltro saggia ed istruita come non si potrebbe credere a prima vista, capace di condurre avanti ragionamenti esistenziali e psicanalitici che la discostano immediatamente dalla casalinga alla quale veniva a prima vista catalogata da un occhio distratto e supponente, si rispecchia poi nei dolori, nelle sofferenze di un paese che per secoli ha sempre subito persecuzioni, invasioni e prepotenze indicibili, e la cui sinistra esperienza sembra non voler dare spazio neanche in tempi di pace ad un periodo di spenseratezza e serentà.
Dopo i potenti sfondi e scorci bruegeliani, Lech Majewski riesce a sorprenderci nuovamente, ad affascinarci e ad avvincerci con un thriller del dolore, della perdita e della sofferenza che non puo' davvero passare inosservato.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta