Espandi menu
cerca
Lo sperone nudo

Regia di Anthony Mann vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Dany9007

Dany9007

Iscritto dal 15 giugno 2020 Vai al suo profilo
  • Seguaci 10
  • Post -
  • Recensioni 209
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lo sperone nudo

di Dany9007
9 stelle

Così come per John Ford, l'attenzione per il paesaggio è uno degli elementi caratteristici dei western di Anthony Mann. Tuttavia, a differenza della maggior parte di pellicole che hanno ritratto il west tra sabbia e cactus di zone desertiche, Mann ha dato uno spazio notevole agli ambienti del nord del continente, così come Là dove scende il fiume si sviluppava tra le foreste dell'Oregon e Terra lontana tra i ghiacci di Alaska e Canada, Lo sperone nudo si sviliuppa tra le montagne del Colorado. Proprio il paesaggio assume una propria identità ed un ruolo essenziale per tutta la vicenda: un promontorio viene da subito utilizzato dal bandito  Ben Vandergroat (un ghignante Robert Ryan) per arroccarsi e lanciare massi agli inseguitori, le grotte naturali vengono utilizzate come rifugi da parte dei protagonisti che vengono presto insidiati dalle piogge insistenti della stagione, così come il fiume da attraversare diventa protagonista del tragico epilogo della vicenda. Risulta molto difficile non fare riferimenti agli altri 4 film che Mann aveva o avrebbe diretto, scegliendo sempre quale protagonista James Stewart. In tutte le vicende quest'ultimo interpreta un personaggio dal passato ambiguo (un bandito in cerca di riscatto come in Là dove scende il fiume, un allevatore individualista reso cinico dalle esperienze di vita in Terra lontana, un ufficiale in cerca di vendetta ne L'uomo di Laramie): in tutte le vicende insomma il passato è qualcosa che ha forgiato il protagonista, dal quale egli talvolta cerca di fuggire (sarà il caso anche del personaggio interpretato da Gary Cooper in Dove la terra scotta), o che ne ha modificato terribilmente i princìpi e le ambizioni. In quest'ultima descrizione rientra appunto il personaggio di Howard Kemp (tradotto in italiano col nome di Robert, un nome che forse suonava più "familiare" al pubblico dell'epoca) che si trova, rientrato dalla Guerra di Secessione, privato della fattoria che aveva intestato alla sua donna, la quale a sua volta l'ha venduta scappando poi con un amante. Howard quindi è deciso più che mai a recuperare il denaro necessario per comprare un nuovo ranch e rimettersi in gioco. Questo obiettivo, ma soprattutto il senso di tradimento che ha dovuto subire, hanno reso Howard una persona estremamente cinica. Nonostante un iniziale malinteso che gli permette di essere scambiato per uno sceriffo in cerca del bandito e che quindi gli procura l'aiuto dello sfortunato cercatore d'oro Johnny nonché del mellifluo tenente Anderson, congedato dall'esercito con disonore per motivi "morali". Tuttavia la scoperta che sulla testa del bandito ci sono ben 5.000 dollari di taglia fa esasperare l'avidità dei membri di questo improvvisato trio che vede, singolarmente, i membri ben decisi a riscuotere la propria parte e anzi desiderosi di non doverla dividere con altri. La tensione è quindi altissima e sarà Ben a sfruttare le debolezze, i sospetti o i risentimenti del gruppo a proprio vantaggio, ormai consapevole di essere considerato solamente una merce da riportare alle forze dell'ordine vivo o morto (indimenticabile il cinismo di Roy che consapevole del rischio di far affogare Ben durante la traversata del fiume afferma "questo non è un uomo! è un sacco di monete!"). Insomma un altro capolavoro di Mann che davvero non lascia spazio ad eroi o figure positive: tutti sono disillusi, Howard per le traversie della guerra e di tutto ciò che ha perso, Johnny per i suoi ripetuti fiaschi nella ricerca dell'oro, Roy, meno rassegnato e sempre attratto dalle donne sfiora una morte atroce per opera degli indiani in quanto colpevole di aver violentato una delle loro donne ed infine Ben, brillante ma spietato fuorilegge che nel finale sprigionerà la sua vera natura. Tra tutti questi si differenzia la figura della giovane Lina, che cercherà di fare germogliare nuovamente in Howard un barlume di umanità. Il finale tra le gole del fiume, con lo sperone del titolo utilizzato come arma è eccezionale così come il desolato paesaggio ove Howard decide di dare degna sepoltura al nemico rinunciando quindi al denaro della taglia ma consapevole di aver conquistato Lina. 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati