Regia di Anthony Mann vedi scheda film
"Lo sperone nudo" è uno di quei western che, pur avendo tra gli ingredienti buona parte degli elementi tipici del genere (magnifici scenari resi ancora più vividi dal Technicolor, avventurieri dal passato burrascoso, indiani ed annesse sparatorie) in realtà si muove sul piano parallelo della cruda descrizione psicologica di come la fame di soldi (in questo caso una taglia su un fuggiasco) metta contro gli uomini pur di prevalere l'uno sull'altro. E cosi' si sfocia spesso nell'analisi impietosa dell'invidia, del sotterfugio, del sospetto reciproco che, come una sorta di "Dieci piccoli indiani" in versione western, porta ad un'eliminazione progressiva ed implacabile dei contendenti. Manca forse un guizzo in più in un finale troppo semplicistico ma che riflette il positivismo di buona parte del cinema americano di quegli anni, ma ciò non toglie che sia un buon film, impreziosito da un James Stewart che riesce bene a barcamenarsi nella parte di un giano bifronte apparentemente assetato di giustizia ma con i suoi scheletri nell'armadio e con una certa doppiezza nel trattare con i compagni di s-ventura.
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