Regia di Robert Siodmak vedi scheda film
Classico noir diretto dall'esperto Robert Siodmak e dichiaratamente omaggiato da Brian De Palma nel suo splendido "Le due sorelle". Un dottore viene pugnalato nel suo appartamento: i sospetti cadono immediatamente su una giovane donna con cui l'uomo usciva abitualmente e con la quale è stato visto, da parecchi testimoni, la sera stessa del suo omicidio. L'ispettore incaricato delle indagini viene però ben presto a scoprire che in realtà due sono le donne: Ruth e Terry, gemelle praticamente identiche da un punto di vista fisico. L'atteggiamento ingannevole e poco collaborativo delle due donne rende estremamente difficile l'indagine ed il giudice, pur sapendo che una delle due donne mente ed è quindi responsabile dell'omicidio, si trova costretto a lasciarle libere, perché non ha prove per incriminarle. Ci vorrà l'aiuto di un dottore esperto in materia di gemelli per trovare il bandolo della matassa. Siodmak realizza un'opera affascinante e inquietante, avvalendosi della strepitosa performance di Olivia de Havilland, semplicemente eccezionale nel dare anima, corpo e soprattutto sguardo alle due gemelle, così uguali da un punto di vista fisico, ma così diverse sotto tutti gli altri aspetti: tanto è dolce, ingenua, semplice, generosa e amorevole Ruth, tanto è invidiosa, ingannevole, subdola, vendicativa e calcolatrice Terry, incapace di accettare il fatto che la sorella, da lei quasi condotta sull'orlo della pazzia, le sia sempre stata preferita per i suoi modi genuini e trasparenti, sia da piccola, quando avrebbe dovuto essere adottata da una famiglia benestante, sia da adulta, quando gli uomini si innamorano costantemente e perdutamente di lei. Scritto e prodotto da Nunnally Jhonson, il film è un ottimo esemplare di cinema incentrato sul tema del doppio, nonché un'intelligente, curiosa e per nulla scontata riflessione sui disagi e le difficoltà della giustizia di fronte a situazioni al limite, ma poi non così assurde, come quella prospettata dal film. Ci si trova con le mani legate nell'impossibilità di poter prendere qualsiasi decisione: e deve essere davvero terribile la condizione di chi sa chi è l'autore di un crimine, ma si trova materialmente incapace di fermarlo. L'unico appunto che si può muovere è l'estrema facilità con cui il dottore, nel finale, convince Ruth a mentire alla sorella, per farla poi cadere nella trappola da lui ordita con l'ispettore: forse improbabile vista la dipendenza quasi assoluta che fino a quel momento Ruth aveva manifestato verso Terry, difendendola di continuo, nonostante i molti dubbi sulla sua innocenza. Probabilmente la potenza dell'amore!!!
Voto: 7+
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