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Housebound

Regia di Gerard Johnstone vedi scheda film

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La recensione su Housebound

di bradipo68
8 stelle

Kyle Bucknell è catturata mentre tenta di forzare un bancomat assieme a un complice e viene condannata dal giudice a otto mesi di arresti domiciliari presso la casa in cui vive la madre.
Tutto bene quindi...e invece no.
Lei non sopporta la madre, non ha comunicazione col taciturno patrigno, Graeme, mal sopporta il braccialetto elettronico che ha attorno alla caviglia e tollera poco anche Amos, il tizio della compagnia di sicurezza che ne controlla i movimenti e il funzionamento.
I primi giorni trascorrono nella noia assoluta , la madre di Kyle è occupata solo in pettegolezzi di bassa lega e crede che la casa in cui abitano, in verità dall'aspetto poco rassicurante, sia infestata da qualche spirito maligno.
E strani rumori notturni arrivano a suggestionare anche Kyle.
Lo spirito che abita la casa sembra gradire poco la nuova ospite.
E tutto assume una luce nuova quando Kyle scopre che sono venuti ad abitare in quello che era una specie di ospedale e che nella camera dove lei dorme si verificò un gravissimo fatto di sangue....

Un giorno accade che girelli per internet alla ricerca di new sensations in campo horror e quasi di soppiatto arrivi attraverso il consiglio di un amico di un amico, al titolo di un film che per essere un horror porta con sè un carico di recensioni stranamente entusiastiche da un po' tutte le parti del mondo.
E accade anche che te lo vedi questo film che arriva dall'altra parte del mondo, la Nuova Zelanda, terra che fino a ieri pensavi che ci fosse solo nato per sbaglio Peter Jackson e che sapessero solo giocare a rugby,  e che scopri un piccolo gioiellino dark e divertente allo stesso tempo.

Definire horror un film come Housebound è assolutamente riduttivo: per dirla in poche parole è un gigantesco frullatore di generi in cui vengono immessi l'horror, sottogenere case infestate, lo splatter più selvaggio, il dramma familiare ( un rapporto madre figlia totalmente irrisolto), il thriller , il giallo, il mystery, la commedia e chi più ne ha , più ne metta.
E' una miscela esplosiva di risate e spaventi in cui a ogni sequenza non sai veramente che cosa aspettarti.
E le avvisaglie c'erano fin dalle prime sequenza , quelle della rapina al bancomat che venivano subito stemperate in una sorta di comicità dagli accenti grotteschi.
Gerard Johnstone , regista. montatore e sceneggiatore proveniente dal successo di una sit com neozelandese, maneggia il tutto con estrema perizia con un tocco che va dalla trasversalità demenziale dei migliori Coen all'elegante impronta dark che Tim Burton una volta riusciva a dare ai suoi film.
I 105 minuti del film scorrono veloci, velocissimi in una continua oscillazione tra i vari generi proposti e con colpi di scena bene assestati.

Oltre a Morgana O' Reilly nella parte di Kyle e a Rima Te Wiata nella parte della madre ( veramente esilarante, un personaggio da sit com trasportato di peso in una horror comedy) , anche il resto del cast funziona alla perfezione, attori tutti sconosciuti alle nostre latitudini ma perfetti per i rispettivi ruoli.
La vera protagonista della pellicola è però la casa in cui è celato un terribile mistero dal passato che presto tornerà a presentare il suo conto: una casa spettrale, un po' stile famiglia Addams, buia e piena di anfratti nascosti , una casa che presto mostrerà quel che nasconde un po' come succedeva in The Pact o in The Seasoning House, due film totalmente alieni a quanto visto qui.
C'è un altro mondo nelle intercapedini.
Una cosa è sicura : visto con aspettative bassissime, Housebound  è il classico film girato con un pugnetto di dollari ( 350 mila dollari neozelandesi, circa 200 mila euro al cambio) che si è trasformato quasi all'istante in uno dei personali cult dell'anno.

Da vedere assolutamente.

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