Regia di Douglas Sirk vedi scheda film
Sarà la forza del melodramma, ma Lo specchio della vita è uno di quei rari films che basta vedere una volta e ti entra dentro in modo quasi prepotente, tanto che diventa impossibile dimenticarlo, non solo per la storia o le immagini che pure sono splendide, ma per i sentimenti potenti che suscita.
Una storia drammatica che diventa amara e dolorosa nello sviluppo di una trama apparentemente semplice, ma in realtà complessa e articolata, che pure non annoioa mai e coinvolge lo spettatore in ogni inquadratura fin dall'inizio.
Le protagoniste sono tutte femminili, due donne e le rispettive figlie, che appartengono a realtà sociali diverse; da una parte l'ambiziosa e determinata Lora Meredith che insegue e infine realizza il sogno di diventare un' attrice, trascura la figlia Susie, ma fa crescere la bambina nel lusso che deriva dal suo successo, e dall' altra la sua domestica di colore Annie che vive il dramma di avere una figlia dalla pelle bianca, Sarah Jane, che non accetta e disprezza le sue origini e fa di tutto per nasconderle, generando sofferenza e conflitto con la madre.
Il vero dramma del film è proprio questo teso confronto tra madre e figlia, doloroso e lacerante che porterà Sarah Jane a mentire a sè stessa e agli altri (con la conseguenza di essere allontanata e respinta anche con violenza) a scappare lontano e a cercare lavoro in locali un po' equivoci.
Attraverso gli anni, vera amicizia e rispetto, oltre che sincero affetto lega le due protagoniste femminili, ma la storia parla anche della forza e del coraggio di Annie, donna povera ma di grande dignità e pazienza, che fino alla fine tenterà di aiutare la figlia ad acccettare sè stessa.
Ci riuscirà, ma il pentimento di Sarah Jane arriverà troppo tardi, e si rivelerà solo nella maestosa, memorabile scena finale.
Su questo sfondo travagliato, il rapporto tra Lora e la figlia Susie - che da adulta s' innamora del fidanzato della madre - passa un po' in secondo piano, ma nel contesto generale tutto risulta equilibrato e non stona affatto, anche grazie a una regia sapiente che gestisce bene tutto.
Film profondamente emozionante e suggestivo, che strappa qualche sincera lacrima, ma non delude gli amanti del genere.
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