Regia di Russell Crowe vedi scheda film
La guerra sullo Stretto dei Dardanelli, per gli australiani, è una ferita profonda: sullo stesso evento storico, trentacinque anni fa, anche Peter Weir disse la sua con il famoso, e bel "Gallipoli-Gli anni spezzati", che contribuì a lanciare Mel Gibson. Nella guerra contro l'Impero Ottomano, i tre figli dell'agricoltore Joshua Connor hanno trovato, in piena battaglia, un tragico destino: l'uomo, abile nello scoprire dove la terra nasconde l'acqua ( il titolo è appunto riferito a questo), ha accolto con entusiasmo la partenza patriottica della stirpe, ma, schiacciato dal senso di colpa delle conseguenze del conflitto, e perduta anche la moglie, suicida per il troppo dolore, parte alla volta della Turchia, perchè convinto che non tutto sia perduto. Da un romanzo firmato da Andrew e Megan Wilson- Anastasious, Russell Crowe ha compiuto il gran passo dell'esordio dietro la macchina da presa, interpretando anche il ruolo principale del film: un'epopea drammatica ed avventurosa, che è ambientata in due continenti diversi, in cui, un padre deve fare i conti con gli errori del proprio passato, e sperare in un'idea di futuro, seguendo l'istinto ostinato, che gli dice di non lasciare andare anche l'ultima speranza sul fato dei figli. L'intento pacifista di Crowe, dell'andare oltre la violenza dei popoli in guerra, senza manicheismi, va a favore del suo primo lavoro da regista, e "The water diviner" è un film vecchio stile, che, senza particolari guizzi di regia, si fa seguire volentieri: magari certi passaggi un pò troppo impostati, il ricorrere fin troppe volte al rallentatore per sottolineare momenti importanti della storia, sono ingenuità che si potevano evitare. Da attore, Crowe conferma che ha carisma e grinta, anche se da regista si favorisce fin troppo: ma è un peccato abbastanza comune, tra le star che si mettono a dirigere esse stesse i film che interpretano.
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