Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Spartacus è uno schiavo. Incapace di sottostare agli ordini di coloro che lo sfruttano, si ribella e viene condannato a morte. Lo salva un allenatore di gladiatori che vede in lui quella scintilla necessaria per diventare un lottatore. Sarà il senso di rivalsa, animato da quella scintilla, ad indurre Spartacus a capeggiare gli altri gladiatori alla rivolta. Diretto verso Roma è deciso ad assediarla ma non tutto andrà come sperava.
Ci ho messo venticinque anni a sapere che il regista di Spartacus era Stanley Kubrick. Portata alla visione della pellicola fin da piccola (mio nonno era un grande appassionato del genere), non sono mai riuscita a vederla tutta e ne ricordavo spezzoni incompleti di quella che invece risulta essere una pellicola mastodontica, non solo per durata (184 minuti) ma anche e soprattutto per impatto visivo e percettivo.
Kolossal: film o spettacolo svolto con grande impiego di mezzi e partecipazione di attori. La maestosità investe anche le scenografie, gli effetti speciali e il lancio pubblicitario. Per le pellicole di questo tipo vengono investite ingenti somme di denaro e vengono messi in campo notevoli sforzi organizzativi.
Considerando il termine che esplico sopra, direi che ben descrive la quinta regia di Kubrick. Mettendolo a confronto con le pellicole precedenti, si nota fin da subito che il budget a disposizione è stato ben diverso, senza dubbio più cospicuo, capace di garantire al regista i mezzi necessari per mettere su una delle pellicole più imponenti che il cinema ricordi. E solo considerando il periodo in cui il film è stato realizzato che si riesce (forse) a percepire il reale valore di ciò che stiamo vedendo.
La causa del tempo impiegato ad individuare il regista del film in oggetto sta da identificarsi nell’unicità di genere e messa in scena che contraddistingue il film. Non abbiamo mai visto e mai più rivedremo, per mano di Kubrick, pellicole con certe caratteristiche. Non solo uno dei pochi film in costume diretti dal regista americano ma anche l’unico che tratti la tematica tipica dei peplum.
Kirk Douglas, per la seconda volta diretto da Kubrick, offre alla narrazione una credibilità e un coinvolgimento tale da catapultare lo spettatore nelle vicissitudini di Spartacus finendo per soffrire con lui, lottare insieme a lui, patire le sue pene e le sue gioie, godendo in pieno della visione dall’inizio alla fine.
Un film maestoso, appassionante che incanta con lo sguardo e entusiasma ad ogni inquadratura; spettacolari le sequenze delle battaglie, non solo per l’enorme impiego di comparse ma anche e soprattutto per il modo in cui Kubrick decide di mostrarle, raccontandocele con attenzione e minuziosi dettagli che rendono in tutto ancor più trascinante.
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