Regia di Blake Edwards vedi scheda film
Secondo capitolo di Edwards e Sellers nella saga sulla Pantera rosa. Qui nascono i veri topoi della serie; Sellers è strepitoso e il meccanismo funziona a perfezione. Risate assicurate.
Secondo capitolo dedicato da Blake Edwards all’ispettore Clouseau (dopo “La pantera rosa”). Ancor più che nel precedente, il film poggia le fondamenta sull’interpretazione istrionica di Peter Sellers, che cavalca i ritmi slapstick tuffandosi in gag che rimangono nella memoria (la surreale partita a biliardo, i reiterati nonché vani appostamenti, l’incursione tra i nudisti), diventandone il protagonista principale. Allo stesso modo, è con “Uno sparo nel buio” che si avvia la saga dedicata all’ispettore francese, mettendo sul piatto numerosi topoi che ne caratterizzeranno la serie, come il taglio giallo o i personaggi di Dreyfus e Cato.
Lo stile è peculiare e decisamente in linea con la poetica di Edwards (Jacques Clouseau è molto simile, per esempio, al futuro Hrundi Bakshi di “Hollywood party”), i ritmi perfettamente oliati, i risvolti da black comedy nel finale. La forza del film è proprio nel meccanismo, che funziona alla perfezione e non lascia mai lo spettatore riflettere sul valore della finzione filmica, mostrando uno degli esempi più fulgidi della costante cinematografica dell’uomo di responsabilità incapace ma fortunato al punto da essere efficace nel suo ruolo.
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