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Cam Girl

Regia di Mirca Viola vedi scheda film

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La recensione su Cam Girl

di mm40
3 stelle

Tre ragazze con difficoltà a trovare un lavoro, per guadagnare qualcosa decidono di fare le cam girl. Ovvero mostrarsi nude e in atti masturbatorii a sconosciuti dietro lo schermo del computer, naturalmente per denaro. Il progetto diventa una cosa seria molto presto, ma si trascina dietro problemi non da poco: economici e, naturalmente, morali.

 

Cam girl è la seconda regia per Mirca Viola, a tre anni di distanza dal non proprio riuscito L'amore fa male (2011). Già attrice e volto noto soprattutto in televisione, attiva nello spettacolo dalla fine degli anni Ottanta, la Viola dimostra di avere appreso, durante le sue frequentazioni dei set, sufficiente tecnica e altrettanta fantasia per poter confezionare un film da dietro la macchina da presa; poco non è. Ma poco è ciò che ha in mano materialmente, sul copione, all'atto di girare questo lavoro: Cam girl vive infatti di un intreccio modestissimo dal punto di vista logico e ricco di luoghi comuni in modo a tratti perfino fastidioso. I personaggi sono abbozzati, mai approfonditi psicologicamente; i dialoghi bolsi, artefatti; il sesso - che dovrebbe essere l'argomento principe della storia - è ridotto a una manciata di seni (rigorosamente piccolissimi, si presume per non turbare eccessivamente il pubblico) avvistati qua e là e a qualche secondo di ometti che si masturbano mantenendo un ferreo aplomb inglese e avendo la massima cura di rimanere quanto più possibile nascosti dietro al monitor del pc, in modo da non lasciare intuire più di tanto dall'inquadratura. Della bestialità, della violenza, della frenesia, dell'egocentrismo, dell'impetuosa voracità e di tutte le altre caratteristiche tipiche del maschio 'in calore' qui non c'è nulla: la sceneggiatura firmata da Andrea Tagliacozzo, dalla regista e da sua figlia Angelica Gallo (il padre è il produttore, anche di questo film, Enzo Gallo) chiede insomma di trattare un argomento spinoso senza usarne in alcun modo il vocabolario specifico. Da apprezzare però l'intenzione: per il cinema italiano non è affatto scontato entrare in questo tipo di territori. Nel cast: Sveva Alviti, Ilaria Capponi, Antonia Liskova, Alessia Piovan, con ruoli laterali per Maria Grazia Cucinotta, Marco Cocci ed Enrico Silvestrin. 3/10.

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