Regia di Joe D'Amato vedi scheda film
Nonostante fosse un autore di porno ormai affermato, considerato anzi uno dei migliori nel suo campo, Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) di tanto in tanto si ritagliava tempo e spazio per inserire nella sua foltissima filmografia qualche lavoro più - diciamo - 'tradizionale', cioè non destinato esclusivamente al mercato hardcore. Nel 1985 fu così la volta di questa pellicola ad alto tasso erotico e dalle ambientazioni d'annunziane-tintobrassiane nell'ipocrita borghesia fascista, scritta (soggetto e sceneggiatura) da Ugo Moretti, mestierante giunto qui al suo ultimo copione, dopo aver scritto un po' di tutto, da commedie a thriller a film erotici. Qui siamo chiaramente nell'ultima categoria, come si intuisce con facilità dal titolo, dal regista e anche dai nomi degli interpreti: se l'uomo è Al Cliver (Pierluigi Conti), il tris di donne è costituito da tre starlette del cinema pruriginoso degli anni precedenti: Lilli Carati, Annie Belle e l'immancabile, accanto a D'Amato, Laura Gemser. La storia al centro del lavoro è soltanto l'ennesima variazione sul tema del triangolo, con un'apertura al quadrangolo nel quale ben tre lati sono femminili; gelosie, morbosità assortite e soprattutto accoppiamenti (con forte frequenza, date le premesse, di quelli saffici) sono i piatti forti dell'opera. Il regista si occupa anche della fotografia, assumendo qui un altro alias: Federico Slonisco; alla colonna sonora è impegnato nientemeno che Manuel De Sica (con risultati soddisfacenti per il livello del lavoro). 2/10.
Un ufficiale fascista ritorna dall'Africa portando con sè una 'preda di guerra': una bella ragazza di colore. L'accoglienza della moglie è fredda, ma peggio ancora è quella della segretaria, segreta amante della moglie; fra l'uomo e le tre donne prende vita una battaglia erotica e psicologica.
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