Regia di Miguel Ángel Lamata vedi scheda film
Jazz ha sbancato le classifiche di vendita con il suo bestseller Tensión sexual no resuelta, ora frequenta abitualmente salotti televisivi, ma per qualche ragione decide di prendere sotto la propria ala protettrice la sprovveduta Celeste, che si sposa tra un mese ma non ha mai avuto un orgasmo. Il fidanzato di Celeste, Juanjo, è un prof di letteratura troppo sfigato per essere vero, ma un suo studente sgamato e con la faccia da schiaffi lo aiuta in cambio di un buon voto all’esame. Nell’incipit, Sex srotola un campionario di classiche situazioni da porno con trama (la ragazza disinibita che fa scoprire il sesso alla verginella, l’accademico ingenuo che neppure nota le avances della studentessa discinta), poi si “evolve” in una girandola di equivoci, menzogne, mascheramenti, mosse e contro mosse, aggiunge personaggi improbabili (il metallaro grezzo e affascinante, il pugile gay & omofobo) e punta a stordire lo spettatore con la frenesia del ritmo ma senza mai discostarsi dall’ideologia sessista (e banale) per cui gli uomini sono tutti imbecilli e le donne tutte di facilissimi costumi. L’insistita promiscuità sessuale sbandierata dai colori accesi e dal montaggio pop - con annessi e inevitabili ammiccamenti ad Almodóvar - è il veicolo per una morale trita e stucchevole, inscenata in perenne sovrarecitazione da un gruppo di stelline della tv iberica: «L’amore tira fuori il peggio dalle persone». E anche dallo spettatore annoiato, che di tensione o scorrettezza non vede neanche l’ombra.
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