Regia di Luigi Di Gianni vedi scheda film
E' un'opera ibrida, tra finzione e documentario, a motivo della scarsità di finanziamenti. Come spiega Di Gianni, siccome non c'erano soldi sufficienti per inscenare tutto il racconto di Kafka "Nella colonia penale", si è scelto di riempire i vuoti con spiegazioni dello stesso regista e parti di testo lette/recitate dagli attori. La cosa buffa è che le scene vere e proprie sono le meno riuscite dell'opera: mi sembrano fiacche e stiracchiate, comunque inferiori al già non eccelso "Un medico di campagna" del 1978. Solo l'ambientazione pare essere riuscita e consona alle atmosfere dello scrittore praghese. Le spiegazioni di Di Gianni sono interessanti, e i passaggi con le letture degli attori lasciano il segno, ovviamente soprattutto per merito dello stesso Kafka. Ma questo non doveva essere un film?
Insomma, quello che manca a Di Gianni pare essere proprio il senso del cinema, indispensabile a mettere in scena una vicenda. La passione che ha è ancora intatta, ma questa non basta.
Solo per appassionati di Kafka, per curiosità.
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