Regia di Marco Pontecorvo vedi scheda film
Scampia, quartiere napoletano difficile e pericoloso, nel quale la camorra detta legge; è qui che Enzo Capuano decide di dare un'opportunità ai giovani nella sua palestra, ottenendo risultati straordinari nel judo con suo figlio Toni. Toni in breve tempo raggiungerà i massimi livelli nazionali e farà parte della spedizione olimpica ai giochi di Sydney 2000.
La storia è quella di Pino Maddaloni, oro alle olimpiadi di Sydney 2000, uno fra i massimi atleti del judo italiano; qui, cambiandogli il nome in Toni Capuano e romanzando abbondantemente, la sceneggiatura di Paolo Logli, Alessandro Pondi e Beppe Fiorello tributa alle sue imprese in campo sportivo, esaltandone la provenienza dal quartiere-simbolo della lotta contro la camorra, cioè Scampia. Le vicende vengono ripercorse seguendo l'autobiografia del padre di Pino, Giovanni Maddaloni (La mia vita sportiva); a interpretarlo è proprio Fiorello, volto ormai indissolubilmente legato alle fiction televisive della Rai, come è questa. Nei panni di Toni-Pino c'è invece il giovane Gianluca Di Gennaro, anch'egli già visto in svariati altri prodotti del piccolo schermo; fra gli altri elementi del cast troviamo Anna Foglietta, Gaetano Bruno, Salvatore Striano, Anna Ammirati. Al netto della confezione patinata e dei toni spesso favolistici della narrazione, tutte caratteristiche intrinseche di questa tipologia di film, L'oro di Scampia è un lavoro che si lascia seguire con facilità e che racconta una bella storia dalla morale indiscutibilmente valida. Per Marco Pontecorvo, già per lungo tempo direttore della fotografia, questa è la terza regia televisiva in tre anni consecutivi. 4/10.
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