Regia di Baccio Bandini, Etienne Perier vedi scheda film
Nella Siena del sedicesimo secolo lo spagnolo don Carlos ha preso il potere; per consolidarlo decide di sposare la bella Orietta, primogenita della locale famiglia degli Arconti. Don Carlos fa sorvegliare giorno e notte la ragazza da un mercenario inglese, Thomas Stanswood, che si trova a dover difendere Orietta da un gruppo di dieci senesi che insidiano la giovane. Nel frattempo Stanswood viene adocchiato da Serenella, sorella più giovane – troppo per l'uomo – di Orietta; quando le implacabili guardie spagnole uccidono Serenella, Stanswood capisce di voler passare dalla parte dei senesi.
Cappa e spada grossolano e fantastorico all'ennesima potenza, questo La congiura dei dieci, girato principalmente dal belga Etienne Perier con una serie di sequenze affidate all'italiano Baccio Bandini (quelle che poi sarebbero state inserite nella versione destinata alle sale nostrane, pare di capire, seguendo un'usanza bizzarra che però all'epoca trovava frequente riscontro nelle coproduzioni internazionali – questa è italofrancese). Un'ora e mezza di stuntmen spadaccini, intrighi e sottotrame rosa con inevitabile cacciata finale del tiranno, che si associa piacevolmente qui alla riscossa dell'italica gente di Siena nei confronti dell'usurpatore spagnolo; un prodotto sostanzialmente riuscito per i suoi obiettivi, assolutamente non tirato via, ma che al di là di una trama superficialissima e priva di grandi colpi di scena non offre davvero granché. La sceneggiatura reca le firme di Alec Coppel, Michael Kanin e Fay Kanin, da un soggetto di Anthony Marshall, mentre le parti espressamente girate per il mercato italiano sono accreditate a Sandro Continenza e Dominique Fabre; interessanti senz'altro i nomi sfoggiati dal cast artistico: Sylva Koscina, Riccardo Garrone, Claudio Gora, Christine Kaufmann, Fausto Tozzi, Marina Berti, Alberto Lupo e nei panni del protagonista l'inglese Stewart Granger, brizzolato quasi-cinquantenne ma ancora discretamente aitante e fascinoso. Ritmo non altissimo, emozioni basilari, ma ben assortite nel corso della trama, lieto fine garantito al 100%. 3/10.
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