Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Questa fatica di Guillermo Del Toro probabilmente non appagherà i fan dell'horror come si era preposti a credere in quanto tende, più che a spaventare, a rappresentare quasi un'esperienza estetica come risultato di una grande ricercatezza visiva dettata da fotografia e scenografie suggestive, costumi eleganti e sontuosi e da una cura dei dettagli elevatissima, almeno nella forma.
E' anche per il regista un ritorno al suo amore per i racconti di Edgar Allan Poe, omaggiato fin dall'enorme magione in rovina, per i film di Roger Corman e per le atmosfere gotiche dei film degli Hammer Studios ma è così preoccupato per la forma, sontuosa ma effimera, che Del Toro si dimentica di essere anche spaventoso, troppo occupato a sostenere un climax efficace e a rimanere nel suo melodramma, con il suo carosello di fantasmi e segreti e di scabrose passioni proibite, che si perde malamente in un racconto anche citazionista e celebrativo senz’altro ma soprattutto piuttosto scontato e banale.
Non è affatto un film semplice, senza dubbio, e Del Toro si guarda bene dal renderlo tale.
E infatti il racconto si presenta arcaico e non di immediata fruizione, non tutto funziona a dovere e se temi e stile dimostrano comunque tutta la straordinaria immaginazione del suo autore, tale magniloquenza non è però supportata da una scrittura di altrettanto livello.
Buona comunque la prova degli interpreti, da un Tom Hiddleston decisamente in parte fino soprattutto a una eccellente Jessica Chastain la qui gravitas teatrale è il centro su cui ruotano le altrui interpretazioni e, in definitiva, il film stesso.
L'unica a sembrare decisamente sotto tono è invece la giovane Mia Wasikowska.
In definitiva un magnifico incompiuto, soprattutto vedendone le potenzialità che però purtroppo rimangono inespresse.
VOTO: 6
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