Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Ritorno al cinema dell'orrore per Guillermo Del Toro, "Crimson Peak" vede, a fine Ottocento, la figlia di una donna morta di colera, venir visitata dallo spettro della donna che la avvisa di stare lontana da un luogo chiamato "Crimson Peak". Nel 1901, la ragazza che abbiamo visto bambina all'inizio della storia, aspirante scrittrice di racconti di fantasmi, incontra un giovane che la affascina, proveniente dall'Inghilterra, recatosi in America per trovare finanziatori per l'impresa che vuole allestire, circa l'estrazione di argilla rossa dal territorio di proprietà. Contro il parere del proprio padre, che farà una brutta fine, ucciso da mani ignote, la ragazza sposa l'uomo venuto dall'Europa, che le presenta la sorella con cui ha un legame molto stretto, e si trasferisce nella tenuta di famiglia del neomarito, per scoprire che le cose non sono più floride come immaginato. E altro, ben più spiacevole. E' chiaro fin dall'inizio che non si deve cercare molto a fondo per capire come funzioni la trappola mortale in cui la protagonista si infila, e che molto del racconto dipenda dal non fidarsi delle apparenze, anche perchè le apparizioni ectoplasmiche che balenano di fronte all'atterrita Mia Wasikowska forse significano altro da quel che la giovane paventa.... Del Toro fa un dichiarato omaggio all'horror di seconda generazione, tra la Hammer Films, il cinema di Dario Argento ( tra mannaie, bocche fracassate sugli spigoli e un ascensore decisivo, indovinate a quale dei lavori del regista romano si allude esplicitamente?), e il finale di "Shining" nella neve, e per allestimento e spirito cinefilo merita una certa attenzione; ed il film promette assai bene, nei primi venti minuti. Peccato che, via via, la storia si snodi in modo sempre meno fluido, e il finale sia dilatato in un atto esteso oltre la sua naturale durata. A giochi fatti, appunto, la suspence sfuma per troppe spiegazioni, oramai a quel punto anche scontate. ll trio d'attori messo in gioco, è di quelli che farebbero felice ogni regista, eppure, in quest'occasione, un interprete di cui si è apprezzato, finora, la capacità di muoversi sull'ambiguità come Tom Hiddleston, appare come il meno in parte e convincente. E "Crimson Peak" si conclude lasciando nello spettatore che ama il genere la sensazione di un'occasione un pò sprecata.
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