Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Storia alla Sweeney Todd o alla H.H. Holmes (versione coppia omicida) che incontra la classica delle ghost story, in un contesto scenografico alle porte del fiabesco fotografato alla Mario Bava e in cui non mancano fiammate argentiane. Si potrebbe definire così questo Crimson Peak, pellicola tra le meno interessanti (in quanto poco originale) tra le storie scritte dal talentuoso Guillermo Del Toro. Eppure, anche qua, il regista messicano sale in cattedra, grazie all'eccezionale potenza visiva del suo lavoro. Del Toro realizza un piccolo capolavoro di immagine, giocando su scenografie e fotografia da candidatura agli oscar (non ottenute). Il danese Dan Lausten (direttore della fotografia) guarda a Mario Bava con continui accostramenti cromatici tra blu, rosso e verde, ma anche arancione e giallo. Ne viene fuori una fotografia atipica per i prodotti hollywoodiani, ma perfettamente calata nell'altrettanto sfarzosa scenografia che prevede un castello semi-cadente che si erge in piena campagna inglese e da cui penetrano all'interno foglie e pioggia a causa di un tetto semi-aperto. La neve battente copre il rosso terreno argilloso che, in qua e là, affiora nell'aia come se fosse una terra pregna di sangue. E, in effetti, di sangue ne è stato versato e pure tanto, da una coppia incestuosa (fratello e sorella che hanno rapporti sessuali) che adesca giovani e possidenti donne per incamerarne i capitali e farle poi sparire nel sotterraneo del castello. Del Toro gira bene, miscela una trama sentimentale/amorosa a una prettamente horror, dove la computer grafica e fantasmi semi-decomposti, se non scarnificati, fanno la loro comparsa per mettere in guardia la protagonista. La protagonista vive un incubo a cui, suo malgrado e per meccanismi che sfuggono all'umana comprensione, era predestinata fin da piccola. Lei stessa diviene protagonista del romanzo di fantasmi e amore da lei scritto con ambizioni di trasformarsi in scrittrice.
Presenti almeno due scene "argentiane" di particolare violenza. Un uomo viene ucciso facendogli sbattere più volte la testa in un lavandino. A un altro viene piantato un bisturi in piena faccia, sotto l'occhio.
Vincitore ai Saturn Award 2016 nella categoria Miglior film Horror e migliore attrice non protagonista per la prova di Tom Sanders. Tra gli attori si segnala anche la prova di Jessica Chastain (l'antagonista), decisamente migliore rispetto alla Wasikowska (protagonista).
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