Regia di Wolfgang Reitherman vedi scheda film
"La spada nella roccia" è un episodio singolarissimo nell'epopea dei lungometraggi Disney per via della scelta ed il conseguente trattamento del soggetto: i personaggi al centro della storia sono Mago Merlino e il piccolo Artù ma questa volta la narrazione è incentrata sull'erudizione del secondo per mano del primo parecchio tempo prima che il giovane futuro Re d'Inghilterra estragga la spada dalla roccia diventando sovrano inaspettatamente ed improvvisamente.
La trovata risulta a suo modo geniale sprigionando situazioni divertenti ed educative su argomenti come l'amore, il coraggio, l'onore e la lealtà approfonditi in modo utilissimo per grandi e piccini attraverso la scelta di un tono allegro e scanzonato condito dall'elemento magico che sovente fuoriesce in maniera dirompente dalle bellissime tavole animate, su questo tappeto multicolore si sviluppa il rapporto tenerissimo fra i due protagonisti: Merlino è un nonnetto simpatico, scaltro e un po pasticcione, incredibilmente esaustivo nelle sue conoscenze tanto che i suoi insegnamenti si basano non soltanto su ciò che lo circonda e ciò che il mondo ha prodotto fino a quel momento ma anche sui suoi viaggi nel tempo e di conseguenza Artù, affettuosamente soprannominato Semola, rimane spesso spiazzato dai concetti esternati dal suo maestro su argomenti che saranno masticati dall'uomo soltanto secoli e secoli dopo, Artù è comunque un ragazzino intelligente, coraggioso ed intraprendente, in cui si intravedono le potenzialità di un grande Re ma è un figlio del suo tempo e della sua età che sogna di diventare un grande cavaliere pur essendo un trovatello al servizio del fratellastro ottuso Caio cartterizzato magnificamente dai disegnatori con il mentone e poco sale in zucca, in tal senso mi ha sempre commosso la sequenza in cui lo si descrive affettuosamente come un ragazzo che si butta anima e corpo su tutto ciò che fa mentre sta riallestendo il fantoccio della giostra simulata utilizzato dal goffo Caio, fra i due personaggi si inserisce un terzo incomodo fenomenale, a mio avviso uno degli animali parlanti più riusciti creati dalla Disney, l'aiutante, braccio destro, coscienza di Merlino: il gufo altamente istruito Anacleto che spesso ruba la scena con la sua saggezza terra terra non di rado superiore al suo padrone, come quando cede alle richieste di Merlino solo sotto la minaccia di esser tramutato in uomo, o come quando cerca di spiegargli che inculcar nozioni al ragazzo prendendo spunto dal futuro è assolutamente sbagliato perchè l'uomo può solo apprendere dal passato, adoro questo personaggio tanto che ne facevo una imitazione divertentissima..hm hm...zampe di gallina figliolo...nient'altro che zampe di gallina....
Il film è ricchissimo di scene memorabili, oltre a due canzoni tradotte in italiano in modo esemplare: la sequenza in cui Merlino e Semola si trasformano in scoiattoli diventa attraverso le parole del mago e le domande dell'allievo una poesia sulla incomprensibilità del sentimento chiamato amore, Semola pesciolino che fa valere l'astuzia sui muscoli del luccio, la potenza del divino nel momento in cui Semola tocca la spada imprigionata nella roccia, la ricomparsa esilarante di Merlino di ritorno dal suo viaggio nel tempo questa volta più utile a se stesso che ad Artù e la sequenza assolutamente immortale, geniale memorabile che rivedrei all'infinito del duello di magia fra Merlino e la orrida e scorretta ma divertentissima Maga Magò che detta regole per il semplice gusto di poterle infrangere, da notare come la maga tenda sempre ad assumere le forme di animali imponenti e feroci mentre Merlino usa più l'astuzia trasformandosi in modo più funzionale alla situazione e alle sembianze dell'avversario, sarà proprio questa la carta vincente.
CAPOLAVORO ASSOLUTO
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