Regia di Wolfgang Reitherman vedi scheda film
Un buon cartone educativo. La formazione del giovane viene espressa tra varie prove che la vita impone, con finezza e profondità. Giustamente, la più dura è quella dell'amore, come anche la più incomprensibile; splendido il corteggiamento delle due scoiattole. Lodevole la contrapposizione fra i due adulti di riferimento: mago Merlino, colto, buono e liberante, che non costringe nessuno e chiama a esprimere il meglio che si può, umanamene, e quindi anche culturalmente; il lord inglese, dispotico, volgare, avido di potere per e lui e i suoi famigliari, amante delle disuguaglianze a proprio favore. Un pessimo uomo. Un vero aristocratico.
Fastidiosi, però, due aspetti capitalistici: 1) il falso mito dell'uomo qualunque, di buona volontà, predestinato a incredibili e grandi traguardi (che va bene per alimentare sogni puerili, come quello americano, che rendono le persone poi frustrate e più controllabili); 2) il falso mito del progresso, ottenuto grazie agli industriali e alla tecnologia (proiettato, guarda caso, nel futuro; quale? Quello di quando uscì il film, dei primi anni '60, dove era pompata al massimo la fasulla propaganda americano-capitalistica, quella “occidentale”).
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