Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
Antica Palestina. Maria Maddalena, prostituta, si divide fra un romano e un uomo del luogo. Nel frattempo, le imprese di un certo Gesù fanno clamore, compresa la resurrezione di Lazzaro, fratello della meretrice. Che a quel punto pende dalle labbra del sedicente dio. Al quale rimane comunque poco.
Modestissimo peplum dotato di un certo strabismo narrativo: per tre quarti La spada e la croce è la storia della prostituta Maria Maddalena, poi nel finale l'effettivo protagonista, pur non comparendo mai in scena, diviene un tale che si spaccia per dio, contemporaneo della precedente protagonista (Gesù). Naturalmente la discutibile sceneggiatura di Sandro Continenza (da un soggetto del produttore Ottavio Poggi) prende spunto dalle fiabe contenute nel best seller fantasy La bibbia; le pellicole che si occupavano di tale fenomeno editoriale, in quel periodo, si sprecavano: questa non è sicuramente fra le migliori. Carlo Ludovico Bragaglia, attivo da un quarto di secolo dietro la macchina da presa, era noto principalmente per le commedie e le pellicole leggere (girò anche qualche lavoro con Totò); negli ultimi anni di carriera, pur non abbandonando del tutto il precedente genere, si dedicò però spesso a film di questa risma, in costume antico. L'escamotage di inquadrare Gesù solo parzialmente o da lontano, cioè di non raffigurare mai il personaggio in maniera chiara, fa semplicemente sorridere; d'altronde dice molto sulla fattura ingenua del lavoro. Yvonne De Carlo, Jorge Mistral, Mario Girotti (cioè il futuro Terence Hill), Rossana Podestà, Massimo Serato, Philippe Hersent sono gli interpreti principali; da segnalare il giovane Paolo Taviani come assistente di regia. 2,5/10.
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