Regia di Aleksandra Gowin, Ireneusz Grzyb vedi scheda film
Fin da subito Piccole Scosse si rivela come un'opera dalla confezione ricercata e raffinata: titoli di testa creativi, inquadrature e fotografia incisive, colonna sonora accattivante. Intorno c'è la storia, 'cucita' addosso ad un ménage à trois sempre in bilico fra gli elementi che da sempre dominano i rapporti sentimentali fra il sesso, i demoni interiori della paranoia e l'incomunicabilità esistenziale. Così, impostato il cosa e il come, è la messinscena a prendersi la responsabilità di agevolare il messaggio d'autore scomponendo e ricomponendo le diverse linee d'attrazione dello strano triangolo, lasciando che la seduzione degli sguardi e dei gesti (l'amore simulato) si conceda anche ad un retrogusto surreale. Un film piccolo, sognante, delicato che pur apparendo irrisolto nei simbolismi più accentuati affascina lo spettatore, ricordandomi a tratti i tocchi di Antonioni miscelati con la leggerezza rohemeriana delle storie d'amore 'sospese'.
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