Regia di Robert Rossen vedi scheda film
Eddie (Newman) è un talentuoso del biliardo, ma è spaccone e pieno di sé. Prova a sfidare uno dei giocatori più forti d'America ma, dopo averlo messo in difficoltà, perde perché desideroso di stracciarlo. Nel frattempo, rimasto senza soldi, s'innamora d'una ragazza alcoolizzata ed instabile, s'unisce ad un agente ladro, violento e sanguisuga, perde la sua ragazza ed impara l'umiltà. E nell'ultima partita, in cui incontra di nuovo il giocatore dell'inizio, lo dimostra.
Capolavoro immortale in cui tutto, e sottolineo tutto, funziona. C'è un Paul Newman intenso, espressivo ed estremamente convincente con la sua recitazione leggermente sopra le righe. C'è la sua vicenda che non è altro che la crescita di un individuo, il suo viaggio verso la maturità che avviene nelle sale da biliardo dei peggiori bar statunitensi; sale piene di gente malfamata ed aggressiva, desiderosa solo di stravincere a costo della pelle, pronta a fregarsene se il vicino, per dire, gli sviene davanti. Lo spaccone è anche una parabola noir e drammatica sugli Stati Uniti, su un paese dedito solo al profitto ed all'individualismo, pronto a sacrificare qualsiasi cosa pur di accrescere sé stesso; un paese violento, insensibile e, appunto, spaccone. Il modo enfatico in cui il regista ci presenta il gioco del biliardo: con i lunghi preparativi del tavolo, la tensione prima d'ogni tiro, il sudore che scorre sui volti dei giocatori unito alla stanchezza e la rabbia che esplode nei loro occhi quando perdono, è magistrale. Nessuno aveva mai rappresentato il gioco del biliardo in un modo così superbo ed originale. La violenza è quasi assente, ma il film è ricco di tensione drammatica, di momenti incalzanti e di suspense.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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