Regia di Robert Rossen vedi scheda film
Gran prova di Newman per una vicenda allegorica piuttosto precisa e ben definita: la scalata verso la gloria si compie soltanto accettando con umiltà ogni singola sfida e rimettendosi di volta in volta in gioco daccapo. Ma senza dimenticare che si tratta soltanto di un gioco. Al centro del discorso, i falsi miti e gli obiettivi costruiti da una società come quella americana, fin dalla sua nascita protesa verso l'edonismo, il benessere superfluo, la visibilità, il protagonismo. Arriva l'Oscar, ma non per Newman, il cui personaggio però tornerà in scena una ventina di anni dopo nel Colore dei soldi (qui premiato finalmente). Ritratto amaro ed umano, riferibile non soltanto alla facciata 'spaccona' statunitense.
Uno spavaldo giocatore di biliardo sfida il campione, Minnesota Fats, e riceve una discreta batosta. Promette di rifarsi, ma per scalare la vetta deve ripartire dal basso ed accettare molte umiliazioni. Alla fine riesce a vendicarsi sul tappeto verde, ma trascurando la propria ragazza e perdendola. Definitivamente, purtroppo.
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