Regia di Sam Taylor-Johnson vedi scheda film
Giovane e carina laureanda in giornalismo, la timida e illibata Anastasia conosce e si innamora dell'aitante e fascinoso Christian Grey, rampante uomo d'affari che nonostante la giovane età ha già accumulato una fortuna nel campo delle telecomunicazioni. Attratta dall'uomo e ispirata da un ingenuo spirito romantico Anastasia gli si concede. Quello che non tarda a scoprire è che Christian è tormentato dai fantasmi di un'infanzia difficile e violenta e che i suoi gusti sessuali nascondono le sinistre perversioni di un oscuro rituale sadomaso in cui vorrebbe trascinare il loro rapporto.
Figlio dell'omonimo best seller del 2011 scritto da E. L. James, il primo di una trilogia che sembra fatta apposta per l'adattamento mainstream da richiamo porno-soft patinato e furbetto, questo dramma sentimentale di pruriti adolescenziali e tormenti senili sembra un prodotto ad uso e consumo delle legioni di casalinghe annoiate che affollano i multiplex negli uggiosi weekend invernali ma potenzialmente in grado di richiamare l'attenzione (e gli incassi stratosferici sembrano confermarlo) di un pubblico assai più vasto e trasversale. Se l'appeal di una spregiudicata operazione di marketing come questa mostra i limiti sempre più attuali di una progressiva deriva dei gusti cinematografici che si conformano agli standard imposti dalle Major che si sono accapigliati per accaparrasene i diritti (alla fine l'hanno spuntata la Universal in joint venture con Focus Features), è anche vero che il fenomeno non dovrebbe essere sottovalutato almeno sotto il profilo sociologico, laddove la commistione di elementi (finto)trasgressivi come le pratiche BDSM ed il classicismo romantico dei teen-movie a stelle e strisce costituisce l'ultimo baluardo di un consumismo pornografico che ha letteralmente saturato il mercato nelle sue multiformi proposte commerciali, grazie alla sovra-esposizione mediatica di un corpo femminile quale oggetto di un desiderio in grado di vendere tanto l'ultimo modello di utilitaria quanto la più specifica biancheria per signore. Che gli elementi narrativi concorrano alla costruzione di una storia che, non ostante la convenzionalità del soggetto, appare più che pretestuosa nel solleticare l'attenzione morbosa di un pubblico ruminante appare come la cartina di tornasole di un'operazione che ottiene il risultato sperato (ingrossare il conto in banca di tutti gli attori in campo) e nello stesso tempo ne riduce ai minimi termini le pretese artistiche, trascinadosi lungo i binari di un menage erotico-sentimentale dove l'approfondimento psicologico appare puramente ornamentale e funzionale ad un lontano richiamo di significati appena abbozzati.
Seguendo una ideale declinazione dell'erotismo cinematografico (tralasciando la commedia scollacciata Made in Italy o la Sex-ploitation americana che pure avevano una loro autonomia artistica e dignità produttiva) sembra proprio che il disperato nichilismo di 'Ultimo Tango a Parigi' degli anni '70 , già diluito nell'edonismo patinato di '9 Settimane e 1/2' degli '80, si riduce al risibile stillicidio di imbarazzanti pratiche sadomaso di una inevitabile deriva semipornografica da rotocalco televisivo del Terzo millennio (gli anni '90 venivano preannunciati dal più promettente exploit sulla Croisette '89 di 'Sesso,bugie e videotape').
Cinquanta sfumature di grigio (2015): Dakota Johnson
A niente serve poi un impianto drammaturgico che si fonda sulla mistica della salvazione già cara ad Hitchcock ('Io ti salvero' - 1945) seguendo un ideale neo romantico che sembra travisare i pretesi tormenti d'amore seconto Hardy ('Tess dei D'Urbervilles') ma che si risolve nel coitus interruptus di un commiato amoroso da carrello elevatore che preannuncia sequel prossimi venturi.
Dispiace per la bella colonna sonora curata dal veterano Danny Elfman e stupisce l'irragionevole divieto ad i minori in molti paesi del mondo (in Italia viene vietato ai minori di 14 anni) per un film dove le trasgressioni finto erotiche non prevedono shooting al di sotto della cintura. Aridatece i sordi der biglietto!
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