Probabilmente ben fatto questo film, uno dei tanti in cui gli americani provano il gusto di mostrare al mondo gli aspetti peggiori di sé.
Non è tanto lo sconfinato e indecoroso lusso di cui si circonda il protagonista (uomo d'affari probabilmente molto capace e con pochi scrupoli ma che proprio lavorare molto non sembra), quanto il suo gusto di cercare nei rapporti con le donne una relazione di dominio difficilmente comprensibile e giustificabile, se non con non troppo precisati traumi infantili. Altro che principe azzurro!
Direi che involontariamente si tratta, a livello individuale e sessuale, di una felice metafora di quello che sta accadendo tra la Russia e l'Ucraina, col non troppo sano di mente signor Gray (Grigio, o Putin) alla ricerca ossessiva di un rapporto di dominazione e controllo, e lei (o l'aggredita Ucraina) che cerca di stabilire una relazione normale di convivenza basata sul rispetto e l'amore normalmente presente in qualunque rapporto di coppia (o di buon vicinato, anche tra le nazioni).
Come finirà?, mi sono chiesto vedendo il film. Riuscirà il buono (la bbona) a convincere e convertire il cattivo, o viceversa? Finisce con una porta che si chiude tra loro, una relazione tra le due parti che proprio non riesce a stabilirsi. (E così finirà, prima o poi, la guerra).
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