Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Una donna deve decidere se assumere una ragazza nel suo ristorante; la ragazza ha piccoli precedenti penali, ma la donna, memore di sua madre ladra, tossica e morta in un incidente quando lei era piccola, non ne fa un problema.
Cortometraggio di appena sette minuti di durata che Gabriele Salvatores gira su commissione di Intesa San Paolo; il gruppo bancario in quel 2009 dà vita al progetto PerFiducia, nel quale sono coinvolti anche Paolo Sorrentino ed Ermanno Olmi. Il tema di fondo del lavoro di Salvatores è appunto la fiducia, quella che si instaura fra due donne che hanno conosciuto la stessa vergogna e la stessa sofferenza derivanti da un ingiusto, se non gratuito, marchio di infamia: quello del carcere, che per una delle due protagoniste è stata una leggerezza (cercava di aiutare il compagno delinquente), per l'altra un ricordo traumatico d'infanzia, legato alla madre morta. Nulla di leggero, insomma, nella sceneggiatura di Valter Lupo, almeno fino allo sguardo rassicurante con cui la storia si chiude; la trama è divisa in due tronconi, il primo ambientato nel 1982 e il secondo nel 2009 in cui il film viene girato: interessante la scelta registica di sfumare gli occhi della bambina, con cui si chiude il primo segmento, con quelli della ragazza con cui si apre il secondo. In tal modo la grammatica cinematografica basilare insegna che si tratta sempre dello stesso personaggio: solo un dettaglio nel finale rivelerà invece il colpo di scena. 6/10.
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