Regia di Joe D'Amato vedi scheda film
Già Tinto Brass fu vittima di ampi tagli e rimaneggiamenti per il suo Caligola, del 1979, vedendosi infine costretto a togliere il proprio credito in regia sui titoli di testa; evidentemente i morbosi risvolti legati indissolubilmente alla vita del folle e perverso imperatore romano devono però avere stuzzicato lo stesso le fantasie di Joe D'Amato, già solidamente inseritosi nel mercato hardcore. Ecco quindi che, firmandosi con un altro dei suoi tanti pseudonimi (David Hills), D'Amato mette in scena questo smisurato - oltre due ore di durata - polpettone in salsa storica annacquatissima, ma decisamente pregno di risvolti erotici e, in un paio di scene centrali (culminanti nell'orgia tutti-sopra-tutti) pornografici. [Per inciso, in rete circola voce anche di una sequenza di masturbazione equina, di cui non c'è però traccia nella versione di cui si parla qui]. Molto bravo è il protagonista, un David Brandon alle prime armi (avrà una discreta carriera, soprattutto nel film di genere e in prodotti televisivi), a cui vengono affiancati nomi più celebri come quelli di Gabriele Tinti, Luciano Bartoli e dell'immancabile Laura Gemser, come sempre spogliata ripetutamente, ma mai direttamente coinvolta nelle scene bollenti. In definitiva la pellicola risulta un prodotto sufficientemente curato (fotografia dello stesso regista e musiche di Carlo Maria Cordio sono ben rifiniti), ma dai contenuti meno che mediocri, escludendo peraltro gli accoppiamenti sessuali, piuttosto gratuiti ai fini della narrazione. 2/10.
Vita, opere e soprattutto follie di Caligola, imperatore romano passato alla storia più per le sue stravaganze e perversioni che per il suo profilo politico.
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