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Gli occhi freddi della paura

Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film

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La recensione su Gli occhi freddi della paura

di mm40
4 stelle

Gli anni Settanta furono il periodo di maggior splendore per Castellari, una decade di superlavoro per il cinema di genere nostrano nella quale il Nostro licenziò 13 pellicole 13; la fortunata serie si apre proprio con questo Gli occhi freddi della paura, thriller dall'ambientazione e dall'atmosfera proto-poliziottesche. Con ciò si intende sottolineare il ruolo pubblico del personaggio centrale della vicenda (nonostante non sia concretamente il più presente in scena), cioè un magistrato, un rappresentante dell'ordine e dello Stato, nonchè l'irruzione della violenza gratuita e della delinquenza nella vita di tutti i giorni, altro elemento che imperverserà sugli schermi del Belpaese nei successivi anni di metropoli in ginocchio e sbirri al di fuori della legge. Detto questo, il film è comunque un discreto congegno scritto dal regista stesso, da Tito Carpi e da Leo Anchòriz (nel segno di una co-produzione fra Italia e Spagna) nel quale la tensione monta pian piano e l'apice finale non può che definirsi riuscito. L'azione non manca, anche se la maggior parte della pellicola è girata all'interno di un appartamento; convince il cast, nel quale non mancano buoni e ottimi nomi: Fernando Rey, Frank Wolff, Giovanna Ralli, Gianni Garko e Karin Schubert sono quelli principali. 5/10.

Sulla trama

Due delinquenti irrompono in casa di un magistrato, ma non lo trovano. In casa ci sono invece il figlio dell'uomo e la sua ragazza; i due banditi li sequestrano, in attesa del ritorno del padrone di casa. Il ragazzo tenta in ogni modo di avvertire il padre e di scappare, ma la tragedia è dietro l'angolo.

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