Regia di Guillaume Nicloux vedi scheda film
Bizzarro mockumentary in cui si immagina che il personaggio del titolo venga rapito a scopo di riscatto da tre tizi, per conto di un non meglio precisato mandante. La vittima di sequestro – famoso scrittore, saggista, poeta, regista e sceneggiatore francese – sviluppa con i rapitori una curiosa “sindrome di Stoccolma” di matrice socio-estetica, dando origine a dialoghi al limite del surreale (c’è anche un operaio polacco), tra dissertazioni di natura letteraria e considerazioni su famiglia, patria, politica – sono note le sue posizioni antieuropee – e gli aspetti più prosaici della vita quotidiana (bacco e tabacco soprattutto ma anche cibo e amenità varie).
Pensato da e per la televisione, si dice che la maggior parte delle scene sia stata improvvisata: se ciò fosse vero, avremmo la conferma che l’autore de Le particelle elementari sia molto più spiritoso di quanto egli stesso non abbia fatto credere fino a oggi (risulta davvero divertente l’improbabile interesse mostrato per il bodybuilding, attività a cui si dedica uno dei sequestratori). Le sue parole – a volte argute, altre polemiche quando non addirittura delicate – rivelano delle insospettate sfumature emotive. La maschera da eterno scontento, sfiduciato con un mondo da cui si sente alieno e respinto, lascia spazio anche a toccanti pensieri sulla natura umana, che, per quanto fallibile e patetica possa essere, talvolta è capace di tenerezze disarmanti (come quando chiede di rivedere una procace ragazza che gli aveva “allietato” la notte del compleanno, o s'interroga sulla morte e il senso della vita).
Si tratta comunque di un modesto prodotto d’intrattenimento.
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