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Thou Wast Mild and Lovely

Regia di Josephine Decker vedi scheda film

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La recensione su Thou Wast Mild and Lovely

di chinaski
6 stelle

Ricordi d’amore e voci, pensieri, giochi sull’erba come prove di uno piscodramma a seguire, stanze in penombra e spazi aperti, la macchina da presa addosso agli attori, i continui cambi di fuoco, un esercizio, per mantenere l’attenzione, centrata sui loro corpi.

 

Ambienti sonori e visivi avvolgenti, nell’impressione di essere lì, sui prati, tra gli alberi, negli spostamenti dei personaggi, nella vicinanza/distanza fisica, un padre e una ragazza in una fattoria, un uomo che è venuto a lavorare.

 

Masturbazioni notturne come vie di fuga, il sangue di una piccola rana, uccisa con un morso, come un richiamo sessuale.

 

Soggettive bovine a scandire il corso del tempo, inquadrature oblique a catturare i respiri di un amplesso.

 

Visioni e ricerca del piacere, mani e attrezzi che si muovono nell’aria, delle forbici come simboli fallici, lei ancora distesa, i sospiri che le escono dalla bocca.

 

Flash mentali e atti masturbatori in un fienile, lei che si toglie i vestiti, la sua pelle, bianca.

 

Parti mancanti e relazioni familiari, la fede tolta dal dito, una moglie e una figlia che stanno arrivando, un albero decorato per accogliere gli affetti, lei ubriaca sul divano, le parole, a tavola, come lame sottili.

 

Un nastro rosso sugli occhi, i giochi delle dita, sensazioni tattili - le dissolvenze, come carezze.

 

Espressioni eccitate di orrore, strisce di sangue sulle pareti, catene dal soffitto in un luogo buio, vagiti e grugniti, un volto scarnificato, una maschera di morte.

 

Gli ambienti rurali, inquadrati e percepiti, eden reali per chi sappia capirli, diventano scenari di finzioni e atrocità tra uomini e donne, nelle stanze chiuse le pulsioni fermentano, acide e potenti, ed esplodono, l’alcol è un veleno invitante, si costruiscono legami percorrendo deviazioni, gli occhi docili degli animali, c’è stato uno scarto nella mente e qualcosa è andato perduto.

 

Paesaggi sfuocati, distesi oltre lo sguardo.

 

Ascoltiamo.

 

Ballate per dolci massacri.

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