Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
La teorizzazione di quanto è necessaria la rivoluzione.Devo riconoscere che non mai amato granchè il cinema dei fratelli Taviani riconoscendogli comunque onestà intellettuale cristallina.Qui forse si sono fatti prendere la mano.E'un film uscito appena dopo il 68 e secondo me è fatto di primaria importanzza.E'come se l'atmosfera sessantottina abbia ispirato questo apologo rivoluzionario fortemente ideologizzato.Non si ha nessun inizio se non con la rivoluzione.Non si può avere nessun grosso cambiamento se non rompendo nettamente con il passato.Qui protagonista è una comunità di uomini che fuggiti da un isola vulcanica approdano in un altra isola vulcanica egualmente abitata.E l'integrazione se non la convivenza non sono affatto facili.Il film è ambientato in un epoca imprecisata,nell'antichità ha dialoghi piuttosto spogli(anche se in certe situazioni la retorica la fa da padrona) e un ambientazione piuttosto singolare,isolana con case di mattoni e muretti a secco.Non è facilissimo da seguire,la noia assale prepotente in alcuni frangenti,spesso il messaggio fagocita la cinematografia con il suo ammassarsi di avvenimenti cche possono agilmente essere riletti in chiave (allora)attuale.Ed è pleonastico sottolineare la sua aria vecchia,datata,sia come linguaggio cinematografico che come messaggio.Sarà sbagliato ma questo film mi ha ricordato sia la prima parte di 2001 Odissea nello spazio sia alcune cose di Pasolini....
in parte capelluta,quasi isterico
non male
bravo
ha sempre classe nonostante gli abiti dimessi
non mi ha impressionato come altre volte
ormai la regia sente il peso degli anni
ormai la regia sente il peso degli anni
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